venerdì 9 gennaio 2009

Cir33 : La Differenziata nasce come Necessità o come Fonte di reddito ??


di Franco Giannini
Sono stato accusato, alla vigilia della Raccolta Differenziata, come individuo insensibile ai problemi ecologici che con questa avremmo risolto.
Non lo ero prima e non lo sono neppure oggi. Solo che oggi mi dichiaro vinto, sconfitto dalla “non curanza”, sfiduciato, si, ma non per l’ avvio della differenziata, ma per come la si sta facendo.
Se si parla con gli addetti ai lavori, ti dicono subito, per tacitarti, che tutto è migliorabile, però…c’è sempre un però che blocca e fa battere il passo sul posto. E non si vuol comprendere che lo stare immobili oggi, con un progresso sempre più incalzante, significa quasi retrocedere.
Ed allora, quando leggo che altri studiano e trovano soluzioni che potremmo far nostre con estrema facilità, semplicemente copiando, noi invece siamo ostacolati da quel “si però” vengo colto da quella rabbia dell’ impotenza del non poter fare, che cerco di sedare, rifugiandomi nell’ unico modo che mi è rimasto, quello di scrivere sul mio blog cose che so già a priori, resteranno lette solo da pochi amici–famigliari-lettori. Quindi un solo semplice sfogo,… poca cosa?? Forse!!
Mi era capitato tempo fa, lamentandomi per come erano gestiti i rifiuti nell’ area del Cimitero delle Grazie. Mi era stato risposto, che avevano veduto le "mie belle foto" sul blog ( erano solo rubate dal web!!) mi invitavano ad un concorso di fotografia che aveva promosso lo stesso Cir33, ma circa le mie osservazioni per migliorare il servizio nulla potevano.
Oggi, invece, devo rendergli un grazie, perchè hanno apportato quelle migliorie che avevo auspicato, trasferendo i contenitori all’ interno dell’ area cimiteriale. (scoprendo che allora si potevano fare…!!!)
Ora un nuovo mio disappunto, ben più grave, nasce da questo.
Avevo visto una pubblicità a tutta pagina campeggiare per alcuni giorni su diversi quotidiani nazionali promossa dalla Tetrapak, inoltre c’era stato un Consiglio Comunale a Senigallia in cui si era parlato e discusso di Differenziata che non mi aveva del tutto convinto, cose che mi avevano portato a sfogarmi sul mio Blog.
Tutto si era concluso lì, pensavo che nessuno lo avrebbe né letto, né tanto meno commentato. Ed invece a distanza di tempo, un amico-lettore mi ha fatto presente che anche lui aveva contestato il fatto che a Senigallia, non vengono riciclati i contenitori Tetrapak, cosa che avviene invece nel comune di Ripe, in cui opera sempre il Cir33 che si avvale per il riciclaggio della carta dello stesso consorzio nazionale Comieco.
C’era da chiedersi il perché allora di questa diversità di pensiero tra due comuni limitrofi.
La risposta credo di averla interpretata (ma forse in modo errato??) leggendo ciò che scriveva il Cir33 sul suo Forum a mo' di chiarimento ad un quesito posto da due cittadini, che mi ha lasciato ad onor del vero, a dir poco, molto perplesso.
Infatti, il Cir33 asseriva, in quella nota, che il materiale dei contenitori Tetrapak è riciclabile, ma il suo recupero renderebbe si, il quantitativo di carta riciclata maggiore, ma andrebbe a diminuirne la “qualità” e quindi è preferibile considerarlo Non-Riciclabile e da buttare nel contenitore grigio.
Da qui non un chiarimento quindi, ma un ulteriore sorgere di dubbi: innanzi tutto, se non ricordo male, la Differenziata nasceva da una necessità primaria di ridurre la quantità di rifiuti da mandare in discarica, ed invece dalla risposta sul Forum, mi sembra di comprendere che il problema sia un altro che non la quantità!
Inoltre mi chiedo e credo che lo saremmo in diversi, perché allora Ripe lo fa e noi no e lo fanno anche altri comuni come Roma, Milano, Torino, Firenze, Bologna. Chi è che sbaglia, perché qualcuno che sbaglia c’è, o a livello di sensibilità verso l’ ambiente o verso una cattiva gestione amministrativa non tenendo conto di quella famosa “diminuzione della qualità”.
Il 31 Dicembre del 2008, è venuta a cessare anche l’ attività di raccolta della discarica di Castel Colonna, come da decisione improrogabile della Provincia di Ancona. Questo secondo logica, qualsiasi soluzione si sia trovata che tamponi questa chiusura, dovrebbe ampliare il problema delle “Diminuzioni delle Quantità”, rispetto a quelle della “Qualità della Carta”.
Mi rifiuto di voler pensare, che un problema di tanti, possa essere risolto, visto che la Differenziata è ormai partita, solamente salvaguardando un beneficio economico riservato a pochi.
Non sapendo più cosa pensare, ritengo sarebbe utile, a questo punto, delle note più approfondite del Cir33, ma senza tanti fronzoli tecnici, visto che si parla d’immondizia, che mi-ci illumini e soprattutto mi-ci convinca, dopodiché sarà l’amico- cittadino-lettore a farsi una idea personale, basandosi sulla bontà, chiarezza e sincerità delle risposte.

17 commenti:

LorenzoMan ha detto...

Come tutte le novità, la differenziata ha portato fiumi di iniziative, incontri, scontri, chiacchere e promesse durante al massimo il primo anno di vita.
Poi è caduta nell'oblio, diventando una semplice consuetudine. Io metto i rifiuti fuori e chissenefrega.
Anche il forum, un tempo tempestato di domande e chiarimenti, adesso è molto meno preso d'assalto. Il motivo, secondo me, è da ricercarsi nel fatto che la gente si è tarata sul proprio personalissimo modo di fare la differenziata e ha notato che in realtà non esiste nessun obbligo di farla bene se non, addirittura, la possibilità di non farla affatto. Lo so che fa schifo e non vi invito a farlo con "l'umido", ma provate a sbirciare nei contenitori condominiali di carta e, soprattutto, plastica. Troverete di tutto. Molti hanno poi felicemente realizzato che buttando tutto nel grigio i rifiuti funzionano esattamente come due anni fa!
A nessuno è venuto in mente (che io sappia) di chiedere al Cir33 di mettere un furgoncino, nei punti dove settimanalmente sono distribuiti i sacchetti ed i contenitori in plastica, per raccogliere legno e rifiuti tecnologici (pochi e poco ingombranti, ma pericolosi).
Ergo o c'è un gran andirivieni verso le discariche (?) o vanno tutti allegramente nel grigio.
Lo stesso vale per il legno.
Quando al Meetup i rifiuti ancora interessavano ho scritto tante delle cose che ho scritto qui, ma visto lo scarso interesse, mi aggrego a te nella schiera dei rassegnati, ben sapendo che anche i nostri amministratori preferiscano accontentarsi piuttosto che risvegliare chiacchiere e polemiche spiegandoci che da oggi il Tetrapak possiamo buttarlo nella carta anzichè nel grigio.

Gianluigi ha detto...

Non ci sto a far parte della “schiera dei rassegnati”! Magari può essere che per un periodo si abbia altro da fare o che qualche volata prenda il sopravvento lo sconforto. Però quando anche fossimo in tre, Franco Giannini, Lorenzo Man ed il sottoscritto credo che avremmo il dovere di protestare per tutto ciò che in questo settore non va affatto bene. Se ci sbagliamo poi ci diranno il perché.
Vorrei aggiungere che un atto di civismo come quello di Franco non deve essere classificato come un “disturbo al manovratore”.
Da parte mia posso affermare che anche negli ultimi sei mesi ho fatto diverse segnalazioni ed interventi sull’argomento. Dico anche però che mi sono rivolto alle sole autorità competenti, senza dar cenno sul web, come forse avrei dovuto. Il motivo è semplice ed è legato al fatto cha talvolta si potrebbe aver l’impressione che si parla di piccole cose, di fatti personali e/o comunque molto limitati. Invece credo che dal particolare sia possibile risalire al generale e, specie in questa materia dove le grandi scelte non ci appartengono, le segnalazioni e le critiche consentirebbero a tutti di raggiungere risultati immediati e tangibili.
Ha ragione da vendere Lorenzo quando segnala i conferimenti impropri nell’umido e quando parla, con lungimiranza, del “gran andirivieni verso le discariche”. Solo questi due temi meriterebbero analisi più approfondite perché dietro fatti e gesti in apparenza insignificanti si nascondono purtroppo le falle più gravi del sistema. Vogliamo provare a dimostrarlo? Concordiamolo, io ci sto.

LorenzoMan ha detto...

Bene, allora raccogliamo un pò di cittadini e proviamo a scrivere al Cir33 o all'Amministrazione affinchè venga incontro ai cittadini, ci risparmi i viaggi a Sant'Angelo e fornisca un servizio per la raccolta almeno dei rifiuti tecnologici.
Per quanto riguarda il numero verde (quello degli ingombranti per intenderci) che probabilmente arriverebbero a proporci, i tempi sono lunghissimi. Io ho telefonato due giorni fa per alcuni vecchi giocattoli e mi hanno detto che passeranno il 2 Febbraio.

Franco Giannini ha detto...

Questa è la risposta del Cir33 pubblicata sul "loro Forum".

"Buongiorno Gianni,

se frequenti il nostro forum saprai che qui non si prende mai in giro nessuno, ma c’è sempre grande rispetto delle altrui opinioni e problematiche e si cerca sempre di fornire risposte sia quando il Consorzio è direttamente responsabile di determinate situazioni sia quando non lo è.
Non so a quali speciali soluzioni ti riferisci quando dici che da noi non facciamo cose positive che altrove vengono fatte. Parli del riciclo del tetrapak, ma su questo ribadisco quanto detto: non c'è nulla da nascondere e io non l'ho fatto, anzi ho spiegato il perché delle differenze di comportamento che tu giustamente hai evidenziato.
Tetrapak fa campagne di comunicazione per promuovere la sua immagine, ma riciclare quel genere di materiale è un grosso problema. Alcune cartiere sono attrezzate per farlo (e producono così carta riciclata buona) altre no e se prendono il tetrapak va spesso a finire che anche il resto della carta con cui era mischiato va in discarica dopo averla raccolta e separata.
Volgiamo essere ipocriti e dire a cittadini ricicliamo il più possibile (quindi anche il tetrapak laddove non è ambientalmente vantaggioso) per salvaguardare le discariche, e poi tacitare il fatto che sprechiamo carta buona e riempiamo ben di più le discariche?
Come detto il Consorzio sta lavorando con Conai per trovare soluzioni meno ipocrite e valide per la nostra zona. Nel nostro piccolo stiamo facendo pressioni anche su altri apsetti, come l'introduzione di una simbologia chiara sugli imballaggi.
Parli di immobilità, ma credo che si possa legittimamente criticare l’operato del CIR33 e le sue scelte, ma non si possa dire che la Provincia di Ancona stia attraversando un periodo di immobilità in campo ambientale. Il resto dell’Italia se ne è accorta, forse chi ne è direttamente coinvolto no.
Il nostro lavoro si sta concentrando, oltre che sul tetrapak, anche su altri aspetti (riorganizzazione del servizio di raccolta di verde e ingombranti, calendari di raccolta, ispettorato ambientale, ecovolontariato, campagne educative nelle scuole, riduzione e riuso, ecc.) e mi auguro che con impegno riusciremo a farti apprezzare il nostro operato, perché dalle tue parole è chiaro che sino ad oggi non siamo riusciti ad offrirti un’immagine positiva del Consorzio ed un servizio di raccolta differenziato apprezzabile.
Un saluto.
Matteo "

PS : Io non mi chiamo Gianni, ma Giannini!
Mi rifiuto di scrivere un' ulteriore commento...spero che altri lo facciano!!!

www.dariopetrolati.it ha detto...

Non per malizia , forse per ignoranza anche , o può darsi per interesse, chissà.
Sta di fatto che quassù quando si interessava il Partito,che c'era,ed andava per le frazioni e perifieria a spiegare la differenza e quanto fosse importante la raccolta differenziata,le Sezioni seguivano ed incentivavano i cittadini magari svergognandoci, facendo paragoni con quanto si verificava in Germania e nei paesi apparentemente più avanzati,ogni tanto ed era spesso ci si aiutava nello spiegare cosa significava riciclabile ed il contrario.
Risultava poi che i furgoni che raccoglievano il differenziato appartenevano a cooperative che scaricavano tutto assieme, io personalmente mi sono accorto che c'è stato un arricchimento di alcuni personaggi che di giorno predicavano un vangelo e di notte realizzavano il contrario.
Ci sono state denuncie tra vari Comuni e cittadini che fanno volare buste dalle macchine mentre passano da un Comune all'altro,per farla breve ancora ci sono i furbi che alle spalle della comunità ne colgono l'occasione per cambiare macchina.
Quassù il Comune di Cadoneghe era un esempio per il circondario di Padova,poi cambiate le Giunte si sono scoperti fatti disdicevoli e gli uomini hanno fatto carriera politica.
Che dire?,bisognerebbe partire dalle scuole con l'educazione civica e dalle famiglie senza fare i furbi chè il momdo sta morendo,allora non serviranno preghiere.
dario.

Pacchy ha detto...

Mi ritengo una consumatrice consapevole, abbastanza informata e capace di " scegliere " e guardare al di là della semplice etichetta, confezione e pubblicità ingannevole.
( chi più chi meno, sono tutte uguali )
Per cui non acquisto beni che abbiano un packaging voluminoso e dannoso, la mia fonte di approviggionamento sono principalmente i fornitori del GAS.
I vasetti dello yogurt li uso per mettere a dimora i semi per piantare i nuovi nati nel mio orto.
Trovo una sana collocazione per tutto, cerco il riutilizzo, provvedo ci provo.
Evito di coscienza di acquistare il tetrapak in ogni forma, quando non posso lo infilo nel grigio.
Sapevo già di questa discrepanza tra zone e zone.
Come al solito l' interesse di pochi ...
Ricordiamoci che votiamo ogni volta che acquistiamo un bene piuttosto di un altro.
Quindi preferire una bottiglia di latte in vetro all' odiato tetrapack è salutare per noi e per l' ambiente. Tanto che il vuoto a rendere sta tornando in voga.
Sono d' accordo quando dite che ci vuole più senso civico, dovrebbe essere insegnata a scuola 8 ore al giorno, ma ora mai abbiamo perso 20 preziosi anni.

maddeche ha detto...

caro Gianni Franchini, che dire: la risposta del CIR 33 è politicamente corretta

voglio dire: questo è un consorzio di imprese che opera con un certo capitolato, non è un ente di beneficienza che ci libera la pattumiera

se il capitolato è approssimativo, soprattutto per quello che riguarda la "formazione dell'utente", il risultato potrà essere solo quello di avere "pessimi conferitori" che nella plastica e nel grigio ci mettono di tutto e a malapena riconoscono le bottiglie di vetro da quelle in plastica

gli ecovolontari sono una barzelletta: dovevano nascere due anni fa e ancora sono una pia intenzione

per non parlare del regolamento del servizio, le ammende potrebbero essere il migliore incentivo, ma solo dopo un'adeguata formazione del pubblico, altrimenti diventano vessazione

Anonimo ha detto...

Sto studiano la questione ed ho appena finito di leggere il libro "Azzerare i rifiuti" di Guido Viale.
Tra le altre cose che si citano nel libro vorrei dare risalto al fatto che in qualche (pochissimi) luogo in Italia vi sono dei centri, costituiti come Cooperative sociali come il ReMida di Reggio Emilia che fanno un azione importantissima.
Faccio un esempio. Io abito alle Saline. Alle Saline come in ogni altro quartiere di Senigallia dovrebbero esserci degli spazi, sottoforma di Capannone, prefabbricato, garage, dove si ragiona di rifiuti.
Un officina culturale insomma dove si fanno corsi gratuiti sulla differenziata e sui cicli dei rifiuti. Sull origine dei materiali e su che fine fanno. Su sistemi di riduzione, riuso e riutilizzo. Uno stabile in cui ci sia anche un circolo o un centro di aggregazione dove gli abitanti del quartiere possono andare a informarsi, a portare i loro rifiuti ingombranti o tecnologici, compostare l'organico. Un luogo dove si possa dare nuova vita ai rifiuti coinvolgendo i pensionati che abbiano capacità tecniche e manuali ad aggiustare frigoriferi, radio, sedie, sveglie. Un posto dove il libro integro buttato in discarica possa essere preso e letto da qualcuno per cui questo non è un rifiuto ma un bene. Avete mai pensato a quante cose per noi sono rifiuto mentre per gli altri possono essere risorsa? Al ReMida di Reggio Emilia fanno anche corsi per bambini dell'asilo dove insegnano a riutilizzare e a creare opere d'arte con la plastica, il legno e il vetro riciclati.
Tutto questo unito ad una seria politica di riduzione e ad un organo di ispettori ambientali che fanno quello che fa Lorenzo Man....vanno a sficcanasare nei bidoni e senza fare multe consigliano semplicemente l'utente su qual'è il giusto modo di conferire.
Ovvio comunque che tutti questi anelli della catena devono essere persone M-O-T-I-V-A-T-E altrimenti se ispettori, spazzini, operatori dei centri sono persone che pensano solo ad arrivare a fine turno, tutto il sistema ne soffrirà.
Vediamoci e parliamone poichè questo problema assieme alla mobilità e alla speculazione edilizia sono secondo me quelli che decideranno che Senigallia vorremo domani.

Gianluigi ha detto...

Non vorrei, con un solo commento con il quale debbo dare riscontro a tre o quattro di voi, mettermi a “duellare” con tutti. Lo spirito che sogno, visto che siamo in pochi ad appassionarci all’argomento, e che si possa assieme “duellare” con altri.
Lorenzo mi rivolgo a te per primo circa la questione dei “viaggi a S. Angelo” che a mio avviso affronta, magari indirettamente, il problema di fondo, cioè quello essenziale. Infatti, alla fine di tante chiacchiere, l’argomento sostanziale è il bilancio energetico del ciclo dei rifiuti. Bilancio da esprimere in valore assoluto e non, all’italiana, cioè senza considerare chi immette energia nel sistema e quindi alla fine il costo totale vero. Se io vado a S. Angelo, presso l’impianto gestito dall’Edra Ambiente (che ben conosciamo) oltre ad impiegare mezz’ora di tempo per andata e ritorno devo mettere in conto all’incirca 10 chilometri dal centro città. Un litro di benzina ed il resto in spese minute fanno all’ingrosso il bilancio iniziale, a mio carico, per smaltire una lampadina o un aggeggio elettronico qualsiasi. A questo aggiungasi un po’ di traffico in più per far piacere a Quilly e quindi mi chiedo se il viaggio valga la candela?
Così per me è enunciato il problema di fondo, problema che per altri aspetti si trova lo stesso nel racconto di Pacchy. Qui si evidenzia un impegno ammirevole, ma si può dire che sia imitabile da tutti? Non solo per l’orto, che pochi hanno ed ancor meno per la semina delle piantine (in quanto da anni le piantine vengono soprattutto prodotte da specialisti e commercializzate al momento) ma anche per con le scelte oculate che fa tutti i giorni e che ci propone di seguire. Liquidare però il problema del vuoto a perdere e di quello a rendere dicendo subito che va preferita la bottiglia di vetro per me sarà convincente soltanto quando il bilancio energetico del’operazione, compresa il nostro impegno personale e quell’energia che impieghiamo a nostre spese, nonché la valutazione di costi occulti, sia stata fatta con assoluto rigore scientifico. Per questo motivo ero e sono tutt’ora un convinto assertore della effettiva sperimentazione pratica del sistema THOR.
Mi scandalizzo, davvero mi scandalizzo, quando leggo a firma di “Matteo del CIR33”, che loro stanno facendo “pressioni per l’introduzione di una simbologia chiara sugli imballaggi”. Qui non si tratta di fare pressioni, si devono muovere passi ufficiali e sono possibili in quanto il CIR non è un consorzio tra vicini di casa, ma un aggregato di enti pubblici. E cosi dico anche per noi cittadini che non dobbiamo rassegnarci ad un lungo e poco probabile iter educativo, certo necessario, ma con risultati valutabili in tempi biblici. Biblici perché io questo lavoro l’ho fatto, sempre gratis, dagli anni ‘60. Ho girato scuole, circoli, associazioni, perfino teatri non solo a Senigallia e nelle Marche, ma anche in altre regioni. Probabilmente mi sono assicurato meriti per la vita eterna, ma ora penso che avrei fatto meglio se avessi concentrato l’impegno per convincere deputati e un senatori. Solo con una legge, e poi con sanzioni adeguate, si può rendere davvero obbligatoria una chiara simbologia degli imballaggi in tutti i prodotti commercializzati in Italia. Certo le lobby delle varie multinazionali contano di più, ma quando abbiamo fatto la campagna per il buco di ozono o quella per un albero da piantare per ogni nuovo nato l’obbiettivo è stato raggiunto. Poi oggi magari gli stessi promotori di allora se ne sono dimenticati, a cominciare da coloro che erano seduti in prima fila ma si sono persi imboccando le più alte strade della politica.
Infine non ho dimenticato l’intervento di Quilly che mi ha riportato pari pari agli entusiasmi giovanili, mai sopiti, ma ora ridimensionati. Quelli della lettura dei testi di Gorz (Sette tesi per cambiare la vita) o di Schumacher (Piccolo è bello), tanto per citarne due essenziali. Certo sono d’accordo con lui sulla triade dei problemi che decideranno la Senigallia del domani, ma per me che aggiusto (da quand’ero ragazzo a bottega altrui) appunto “radio, sedie, sveglie” ed altre diavolerie so benissimo che con l’evoluzione di certe tecnologie oggi siamo nella quasi assoluta impossibilità di proseguire su questa via. Giustissimo invece è il riciclo di prima mano, come a me capita, per i libri e per altre cosucce di cui potrei fare un lungo elenco. Qui da noi basterebbe, come esiste in altre parti del mondo, un punto di raccolta e smistamento, e non come descriverò in altra sede è stato visto fare di fronte al sito comunale per il conferimento della differenziata.
Insomma il mio pensiero conclusivo e che dobbiamo chiedere ed ottenere che un servizio, come quello per lo smaltimento degli RSU pagato a peso d’oro, funzioni a livello della media di altri paesi europei. Certo con la cooperazione dei cittadini sempre meglio informati, ma anche con il metodo antico e mai tramontato “del bastone e della carota”.

Anonimo ha detto...

Il tetrapack è solo una punta dell'iceberg.
Personalmente sono maniaco nel differenziare, a casa, in ufficio, i miei genitori chiedono spesso a me dove buttare i rifiuti e spesso controllo i bidoni ed ammonisco quando qualcuno sbaglia; ma se non ti aiutano allora ti domandi chi te lo fa fare.
Friggere per esempio non lo facciamo tutti e mi dite voi dove buttate l'olio ? Non sarebbe più semplice avere un contenitore per quartiere anzichè dover andare al molo, entrare in un luogo privato (vedasi Lega Navale) e prendere la chiave del gabbiotto.
Il verde non lo ritirano quasi più. Ho un piccolo giardino e mannaggia a me forse mi crea meno problemi la nuova complanare !!! Non so dove buttare foglie e l'erba tagliata. Devo prenotare prima !!! Ma non posso sapere se il tal giorno taglio l'erba in quanto potrebbe piovere e se prenoto il ritiro del verde e vengono dopo 1 mese i vicini di casa credo chi mi mandino direttamente un decreto di espulsione dal territorio italiano per puzza molesta.
Dopo diverse inc....ture, siamo convenuti (io e il Cir) che l'unica soluzione è buttare tutto nel grigio !!! Ma non si differenzia il verde ? Da più di un anno ho chiesto il compost ma ancora niente; più del piccolo bidone non mi ritirano ed ecco che così sono costretto a mettere l'erba nella classica busta nera e via con il grigio.
Ho scritto al Sindaco se non era il caso di mettere un contanier presso il centro di raccolta di Borgo Bicchia per la raccolta di materiale elettrico e poi il Comune si prendeva la briga di portarlo alla discarica di Sant'Angelo ma niente.
Oggi il massimo; l'operatore mi ha ritirato un bidone dove erano riposte delle foglie. Che c'è di male voi direte ? Semplice, il bidone è sparito assieme all'organico; ma mi domando come faranno a differenziare l'organico dalla plastica del bidone.
Scusate se sono stato tedioso, ma la "guerra" tra me e il Cir è pressochè settimanale.
Daniele Marchetti

LorenzoMan ha detto...

Piuttosto che fare pressioni per indicare univocamente sugli imballaggi la loro destinazione una volta diventati rifiuti, farei pressione per ridurre il packaging drasticamente, e rendere altamente riciclabile ciò che ne rimane.
Ho comperato una pen drive di 4cm. per 0,5 che stava in un contenitore di plastica da 4 cm. per 10 (plastica dura non riciclabile), che stava dentro una scatola di carta plastificata e plastica.
Bastava una scatolina di carta riciclata.

Meno rifiuti sono più facili anche da riconoscere.

L'istituzione di centri di raccolta di materiale tecnologico (RAEE) è un dovere del Comune, così come lo snellimento dei tempi per il ritiro del verde e degli ingombranti. Sappiamo bene che il Cir33 è un consorzio e non un ente benefico, ma queste sono esigenze dei cittadini che l'Amministrazione non può ignorare.

Franco Giannini ha detto...

Non volevo intervenire, ma mi sembra necessario sottolineare una risposta che non è pervenuta dal CIR33 e di cui stranamente nessuno ne ha sentito la necessità : Perché Ripe SI e Senigallia NO.
Non sono neppure più a chiedere altre delucidazioni, perchè sarebbe inutile intavolare un dialogo con dei sordi (volutamente).
Do ragione a Quilly, quando afferma che per riuscire, in qualsiasi cosa, occorre passione e motivazione.
Do ragione pure a chi vorrebbe modificare la Costituzione, cominciando dal primo art. in cui si dice che l' Italia è una repubblica fondata sul lavoro...Bisognerebbe aggiungere "Interinale", "Precariato" e CO.CO.PRO...Ed ecco il risultato!!! Non si può sparare sulla Croce Rossa, non si può abusare della demotivazione di chi scrive cercando in tutti i modi di coprire l'operato di chi dirige i giochi e che con molta probabilità, neppure rappresenta il suo modo di pensare, ma ne è solo costretto per una mini tutela del suo lavoro.
Si parla nei commenti di sigle e simboli dei vari materiali e la giustificazione del consorzio è "...Nel nostro piccolo stiamo facendo pressioni anche su altri aspetti, come l'introduzione di una simbologia chiara sugli imballaggi."
Io me ne ero occupato in data 4 Dicembre 2007 ( http://82.85.91.43/cir33/forum/read.php?25,25179 )e questa (in parte) era stata la risposta che avevo ricevuto sul Forum "...non ? la volont? di un consorzio di Comuni della provincia di Ancona che pu? ottenere una legislazione diversa in tema di etichettatura e sigle dei prodotti. Occorrerebbe che il legislatore comunitario rivoluzionasse tali norme..." ed ancora "...Basti pensare che solo nelle Marche ci sono differenze notevoli nei colori dei contenitori per la differenziata (questo perch? anche qui non c?? una legislazione univoca e chiara)...." Affermazione questa che mi sembra contraddica quella sulla risposta pervenuta che tra l' altro dice "...Parli di immobilità, ma credo che si possa legittimamente criticare l’operato del CIR33 e le sue scelte, ma non si possa dire che la Provincia di Ancona stia attraversando un periodo di immobilità in campo ambientale. Il resto dell’Italia se ne è accorta, forse chi ne è direttamente coinvolto no..."
Potrei continuare...ma mi si direbbe che faccio polemica, ed allora rinuncio, non prima di confermare polemicamente quello commentato giustamente da Maddechè "....la risposta del CIR 33 è politicamente corretta".
E dove passa la politica non cresce più un filo d'erba!!!!

www.dariopetrolati.it ha detto...

Cari amici vicini e lontani,ho l'impressione che qualcuno ignori anche il buon senso e l'onestà che non avanza.
Chi dovrebbe e potrebbe,continua a fare i propri interessi,colori dell'arcobaleno,anche quassù, ripeto," la cosa " è gestita dai nostri amministratori imperterriti pensano, se pensano, a come rinnovare le giunte senza perdere la seggiola.
Squallore e malafede.
Spiacente di essere pessimista , ma qualcuno? dovrebbe andare via e pagare i danni.
dario

LorenzoMan ha detto...

Ricordo quando il Cir33, rispondendo alle numerose domande dei cittadini, sosteneva quanto fosse complicato spiegare alle persone il significato delle sigle sugli imballaggi e che, quindi, questo sistema (che in parte esiste già, senza dover far pressione su nessuno) non era stato adottato.
Anche perchè le sigle sono improponibili se un materiale a Ripe piuttosto che a Trento va nella carta e a Senigallia va nel grigio.
Non si possono certo fare imballaggi specifici per ogni città!
Ma la cosa che proprio non torna è che la COMIECO mi ha risposto:

Buon pomeriggio,
i contenitori in poliaccoppiato sono degli imballaggi a prevalenza cellulosica e come tali possono essere riciclati

per avere informazioni sul loro riciclo può collegarsi al ns. sito all’indirizzo di seguito riportato

http://www.comieco.or...

lei può senza alcun dubbio conferire detti rifiuti nella raccolta domestica di carta e cartone, a tal fine le invio in allegato la locandina che spiega cosa può essere conferito in raccolta differenziata

resto a disposizione per chiarimenti

saluti

Sara dello Ioio
Area Riciclo & Recupero

Comieco | Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica

Ora mi chiedo cosa gliene frega al Cir33 della qualità della carta se il consorzio che ricicla è disposto a ritirare anche il tetrapak.

LorenzoMan ha detto...

A meno che non pensino che la Comieco raccolga il tetrapak perchè pagata proprio dall'azienda svedese che cerca di passare per ecologica (ma non lo è, credetemi) mentre in realtà manda poi tutto in discarica. Nel qual caso la cosa sarebbe facilmente dimostrabile. I rifiuti dovranno pur uscire dai loro stabilimenti, con tanto di bollettari compilati.
Adoro la fantapolitica. Ci prende sempre.

www.dariopetrolati.it ha detto...

c'era a napoli e dintorni.poi venne più su ..su.....da roma si misero a litigare scoppiò un bel nulla solo UN UOMO potè e raccolse i frutti del miracolo con un monte di voti e la gente pensò che fosse dio.
dove è finito tutto il ciarpame la puzza,scusate,che arrivava sino a qui?
A Bassano del Grappa in mezzo a colture assai care esportate e riportate allevano in discariche piombo e letame.
sembrava stesse per scoppiare un'altra Gaza, macchè.
dio mio come siamo finiti così in basso,mangiamo cosa? respiriamo cosa?
Calma che adesso con sto freddo ed il gas sabotato dall'Ucraina passeremo a occuparci d'altro.
Nevvero?
dario.

Franco Giannini ha detto...

Caro Lorenzo, a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si prende!!
Malgrado ciò, preferisco rimanere peccatore e come tale andare all' inferno con la sopita speranza di trovarne tanti altri di cui non conosco i volti ma ne immagino i peccati.
Il contenuto della lettera della Comieco è una conferma di ciò che mi passa per la mente...avallata da quel rumoroso silenzio che circonda i nostri commenti, da parte di chi si auto definisce educatore ecologico oltre a che distributore di servizi (o di disservizi?).
Ma forse preferisce la superbia (??)del non sentire, non vedere, non parlare!!