domenica 10 aprile 2011

I GIOVANI DI IERI RACCONTANO.... Capitolo 1° - 1° Puntata


Senza seguire una ben definita data di pubblicazione, mi impegno fin d'ora, anche per questo nuovo lavoro, di renderne fruibile la lettura a tutti coloro che sono sprovvisti di questo "testamento" cartaceo che i nostri anziani, i giovani di ieri, vogliono consegnare ai giovani di oggi. (FG)
Terzo volume di ricordi raccolti da Laura Pedrinelli Carrara ed Alessandra Durastanti, alla Casa Protetta per Anziani.

"MACHI' NON PIOVE, CHI' NON VENTA!"
Raccontandosi

ANGELA A.
Di quando erobambina ricordo i giochi, di quando ho mangiato tutta la colla di pane a mio fratello. Era il giorno di Sant'Antonio, il santo delle bestie, siamo andati alla messa e una volta davano il santino d'attacà nella stalla e per taccallo ci voleva la colla fatta con farina e acqua. Io l'ho vista, che mio fratello l'aveva preparata, avevo fame e l'ho mangiata tutta (ride)! E' venuto oltre, il barattolo era vuoto, ma non mi ha detto niente, anzi mi ha abbracciata e mi ha portata in cucina, ha trovato un pò di pane, me l'ha bagnato nell'acetella e me l'ha dato da mangiare perchè ha capito che avevo fame.
Della scuola mi ricordo di quando andavo alla prima classe, avevo tipo 5 o 6 anni. A quei tempi si andava per i campi a cercà le foglie da mangià, la Sulla si chiamava. I grandi avevavo meno fame di noi perchè andavano nella zolla a lavorà e loro lì mangiavano, magari quello che trovavano, ma dovevavno sta attenti che la dovevavo vendere questa roba, non ne dovevavo mangiare troppa. Noi più piccoli non potevamo andarci perchè c'erano le bisce.
Quella volta noi piccoli dovevamo vestirci con la divisa che voleva Mussolini, noi ragazze la gonna nera e la blusa bianca, mentre i maschi calzoni grigi e camicia bianca. Ma babbo non aveva i soldi per comperare 'ste cose, eravamo sette figli, poi stava anche male, sicchè non potevamo andare a scuola perchè senza la divisa non si poteva e avem tribolato anche la fame. Io ero la più brava a scuola e anche tra i miei fratelli, ma non potevo andarci perchè non avevo la veste di Mussolini. Da ragazza invece mi ricordo che non sono uscita tanto copn le amiche perchè le mie sorelle erano più grandi, io ero la più piccola e dovevo lavorare anche pere loro, mi mettevano a lavà i piatti.
Una volta mi ricordo che sono andata al cinema alla Fiera di Sant'Agostino ... adè vi faccio ridere! Un giovane voleva mia sorella, aveva i pantaloni bianchi e una camicia bianca a righe celesti. Era appoggiato n'te 'na bancarella, mio fratello aveva deciso di passare dov'è il Politeama così potevamo vedere tutta la fiera e poi arrivare a piedi fin giù a casa. Arrivati da piedi del porticato c'era sto giovane, un cane gli si è avvicinato e gli ha fatto la pipì nei pantaloni! Tutto un momento, tutti i cani sono andati intorno a lui, tutte le femmine a fare la pipì!
Mio freatello provava a cacciarli, ma rideva pure lui. Dopo c'ha portato al cinema e io avevo paura che mi venivano le macchine addosso mentre guardavo il film! Ero fiola ed era la prima volta che c'andavo e che vedevo queste cose, non sapevo cosa fosse, avrò avuto 12 anni e mi pareva una scena reale. Non ho detto niente, ma ho avuto paura davvero (ride). Ci sonoandata solo altre due volte col mio fidanzato, una volta c'è venuta anche un'infermiera, che era un'amica , e pure mio fratello. Poi quando sono tornata a casa e mi han chiesto com'era il film, io mica me lo ricordavo e nemmeno mio fratello perchè eravamo distratti, eravamo preoccupati per i nostri genitori che stavano male.
Mamma non era una che insegnava le cose, ma se uno di nopi parlava male c'era il granatello e se si tornava a casa dopo l'Ave Maria, che era verso le otto di sera, prima di buio, pam pam e ci punivano! E basta! Papà ci voileva bene, gli sono andati bene quelli con cui ci siamo fidanzate.
Il ricordo più bello è quando mi sono sposata. Mi sono fidanzata a 23 anni il giorno di Pasqua e a 27 mi sono sposata sempre il giorno di Pasqua. Siamo stati alla messa al Portone, mi ha accompagnato mio fratello anche se si era operato da poco; era ben vestito, aveva un vestito solo, ma lo teneva da conto, era bello lui. Invece la fidanzata aveva un vestito invernale col collo alto, ma non aveva i soldi per comprallo per l'estate e pure il prete la guardava. Quando sono uscita dalla chiesa, c'erano tutte le donne del Ciarnin che mi hanno baciato e a lui han detto che mi doveva tenere da conto perchè an'altra come me non l'avrebbe trovata. Prima mi han fatto il regalo, poi mi han dato delle buste con dentro 1000 lire o 4 soldi, così. Una bella festa e tutti ce dava la bustina col ricordino. C'era un amico che quel giorno ha chiesto a mio marito se mi poteva baciare, lui ha detto :" Va bene, basta che non la magni!". Mi ha dato un borsone con con 50.000 lire, che quella volta erano tanti. Il ricordo più brutto invece quando è morta mia figlia e non doveva morire. Il nome gliel'ho dato lo stesso, Giuseppina, non so perchè, mi è venuto così. Non l'ho voluta vedere in quel momento, ma poi con gli anni mi sono pentita (piange). E i piccoli giva nel limbo, non in Paradiso, il posto dove vanno i bambini piccoli piccoli. Al cimitero a trovarla mi ci hanno portato tardi, non ce la facevo.
Per i giovani d'idea mia, è uno scandalo perchè oggi sanno resistere più gli uomini che le donne. In tutti gli anni che sono stata fidanzata, se mio marito m'avrà dato dodici o tredici baci è tanto. Mi fermava e mi diceva che non voleva andare avanti. Mi voleva troppo bene, non voleva mettermi incinta per non ferire mamma e papà. Non so, ma mi sembrano meglio i maschi delle femmine, perchè oggi so le donne che chiedono agli uomini, so sfacciate.

continua...

1 commento:

enrico dignani ha detto...

2007 correva l’anno
La pornografia




Da quel generoso bandito
super inflazionato
lasciarsi andare
Sembra in arrivo
Un’anarchica terribile
Invadenza per l’ordinario,
un alba nuova di usi e costumi
per il comune senso del pudore,
un allegra disinvolta puttanella
delibera nell’accettazione,
del riconoscere a norma
certo innocuo intender
lo schifo prezioso di superati tabù,
Che stuzzica
Una possibile contemplazione
Oltre
E forse inoltre.