sabato 25 giugno 2011

Rigassificatore a Falconara: sicurezza, salute, pesca, lavoro, economia



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di Franco Giannini già pubblicato su 60019.it

Svolto martedì 21 giugno un incontro organizzato dal Club Nautico e dalla Lega Navale di Senigallia


E’ proprio il caso di dirlo: "Quando il popolo si desta, Dio si mette alla sua testa". Anche se ad onor del vero, va detto che per popolo intendo più dei pasionari, pochi ma buoni, disposti a gettare il cuore oltre l’ostacolo, purtroppo, nell’indifferenza della gente. Ma anche qui, la parola indifferenza deve essere interpretata come un’ignoranza derivante da un crogiolarsi sul fatto di ignorare, derivante da una calcolata mancanza d’informazione da parte delle Istituzioni. O almeno da alcune di queste… altre invece, si comportano da cerchiobottiste, altre ancora stanno silenziosamente alla finestra in attesa di schierarsi definitivamente e salire al momento opportuno sul carro più conveniente.

I tre pasionari di questa serata (21 giugno) sono stati: Loris Calcina Presidente dell’Associazione Ondaverde Onlus di Falconara, Simone Cecchettini Responsabile Regionale Lega Pesca Marche, Luigino Quarchioni Presidente di Legambiente Marche. A regolare l’incontro Carlo Palestrini, Presidente del Club Nautico, e Marco Veglia, Presidente della Lega Navale di Senigallia.

Mi ha colpito subito l’introduzione di Calcina quando ha anticipato che il suo intervento si sarebbe basato su "poche opinioni, ma solo analisi dei documenti in mano…". Ed infatti la sua relazione è rimasta sempre ancorata su dati forniti dalle autorità preposte alle analisi o al sistema di controllo sicurezza e quant’altro.
Ha parlato della mancanza di bisogno di tutto questo gas, non esprimendo la sua idea, ma basandosi su quei dati che emergono dalle statistiche, dalle quali emerge che nel 2008/2009 la richiesta di gas è scesa, tanto che il rigassificatore di Panigaglia posto in terra ferma ne ha prodotto un 36% in meno. Malgrado ciò, si sta pensando di programmarne altri 13 nuovi.
Parla anche della pericolosità, continuando a non esprimere quelle che sono le sue opinioni, ma quel che scrive uno degli organi preposti al controllo in materia di sicurezza che giudica un eventuale scoppio possa potenzialmente arrivare a 7 Megaton di potenza. Spiega pure come si cerchi di tenere segreto il fatto che ad affiancare il rigassificatore dovrebbe intervenire anche una nave definita "allibo o gassiera", adibita al trasporto del gas.
Sottolinea anche come gli eventuali rigassificatori di Falconara e Porto Recanati siano stati analizzati utilizzando due pesi e due misure, pur restando le problematiche identiche per entrambi.

Cecchettini, pur definendosi personalmente e con grande onestà, contro il rigassificatore, qui rappresenta la lega Pesca, per cui si pone solo delle domande. In primis il perchè una voce autorevole quale quella dell’Università Politecnica delle Marche non abbia fornito un qualche suo contributo in materia, avvalendosi dei suoi quotati ricercatori.
Si chiede come mai non si ponga la dovuta attenzione che merita un Compartimento Marittimo che occupa oltre 500 addetti solo diretti, senza tener conto dell’indotto. Un dibattito in cui questi occupati sono dei dimenticati.
Si chiede il perchè non siano state prese in considerazione le esperienze attuali di altri rigassificatori e l’impatto che essi hanno lasciato relativamente a pesca e turismo.
E gradirebbe che qualche dubbio e qualche preoccupazione che vengono sollevati dal problema del ripopolamento ittico oltre le sei miglia, venissero tranquillizzati da studi fatti in materia.

Quarchioni di Legambiente invece, imposta il suo intervento chiedendo se abbiamo bisogno o meno di tutta questa energia. Ma a dire ciò (che di tutte queste nuove centrali non ve n’è bisogno) è proprio Terna SpA. Infatti l’azienda dice che in Italia abbiamo installato quasi il doppio di centrali energetiche rispetto a quelle che il nostro reale fabbisogno.
Volantino per la manifestazione di sabato 25 giugno ad AnconaSpiega anche le motivazioni, allora, per cui acquistiamo energia nucleare dalla Francia, la quale essendo impossibilitata a spegnere i reattori nelle ore notturne, avendo un minor assorbimento, essendo impossibilitata ad immagazzinare questa energia, si vede costretta a svenderla. Noi, che invece abbiamo fatto contratti ed a cui ora siamo costretti a sottostare, spegniamo le nostre centrali energetiche. Da qui compare la figura dell’italiano: cornuto e mazziato.
Il suo pensiero va anche a chi opera nello stabilimento Api, ai posti di lavoro di tanti padri e madri di famiglia, ma li invita anche a pensare a non svendere una dignità di cui dobbiamo andar fieri e di cui possediamo una sola copia, abbagliati da promesse che a qualcuno possono apparire disinteressate e convincenti, mentre magari invece camuffano canti da sirene.

Diversi gli interventi di alcuni cittadini presenti, alcuni pro ed altri, la maggior parte, contro il rigassificatore. Alcuni di questi dettati da passione, preoccupazione, timore derivante dal non conoscere e quindi con richieste di chiarimenti. Altri invece portatori di conoscenze perchè addetti ai lavori e ben documentati.

Ma la scena principale degli interventi del pubblico è stata occupata da un responsabile alla comunicazione dell’API, quando ha respinto al mittente, l’accusa che l’Azienda era stata invitata a partecipare all’incontro. Uno dei moderatori della riunione, il Sig. Palestrini, invitava allora al tavolo il responsabile, dicendo che forse per un motivo qualsiasi, l’invito era stato inviato alla persona sbagliata, ma che tutti avrebbero avuto piacere di ascoltare le tesi dell’Azienda. Il responsabile accettava, anche se diceva che non era preparato all’intervento, perchè era venuto a conoscenza solo nella giornata di questo incontro.
Le sue sono parole tranquillizzanti, logicamente all’oste non chiedere se il vino è buono, ma che vengono ribattute da un cittadino ricordandogli che sono sempre quelle del 2003, già ascoltate quando c’è stato il rinnovo della Concessione "Noi ci impegniamo…"

A chiudere la serata le parole del Consigliere Simonetta Bucari, che ha tenuto a precisare come il Consiglio Comunale di Senigallia abbia deliberato la sua contrarietà verso il rigassificatore, seguite da quelle dell’altro Consigliere, Roberto Mancini, che ha invitato il pubblico a presenziare alla manifestazione di sabato 25 giugno alle 18 in piazza Roma ad Ancona.

A conclusione, schierandosi anche lei contro il rigassificatore falconarese, è intervenuta anche l’Assessore Curzi, che tra l’altro ha portato i saluti e le scuse del Sindaco, che trattenuto in altro importante evento, non poteva essere presente.

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