di Franco Giannini già pubblicato su 60019.it
Piccoli problemi, con il tempo, destinati a crescere…
Venire etichettati di essere la solita Cassandra, non è che risulti piacevole. Come pure lo è il sentirsi dire "…se me lo dicevi prima!". Ecco che allora lo dico prima, evitando la seconda citazione, ma beccandomi sicuramente e antipaticamente la prima. E’ di pochissimi giorni fa la notizia di un incidente stradale in Via Cellini all’altezza dell’ EuroSpin, conclusosi fortunatamente con danni solo ai mezzi coinvolti.
"Non rispettato un divieto di svolta a sinistra", sostengono alcuni lettori, "l’alta velocità con cui si percorre questa via", la tesi di altri.
Ma oltre a questo luogo divenuto non d’incontro, ma di scontro, logicamente tra automezzi, abitando in zona, posso dire di averne individuato un altro potenziale: luogo che, ancora, ringraziando la buona sorte, è vergine di tali problematiche, ma che potrebbe crearne a breve ed ancor più pericolosi trovandosi sul rettilineo di Via Cellini e non in vicinanza di una curva che dovrebbe fare da freno all’incoscenza, o almeno lo si spera. Sulla sinistra di questa via, superato il Seminario, è stata costruita, un anno e mezzo fa, una strada senza nome, che doveva facilitare le opere di carico scarico dei mezzi del cantiere della complanare e che oggi invece è divenuta di transito, anche se modesto, solo da parte di autovetture… si, perchè di camion, dopo un anno e mezzo e pur continuando ad esserci il cartello blu posto dal cantiere, non se ne vedono… boh?
Le auto che vengono da sud e che vanno verso Pesaro si fermano, pericolosamente, al centro carreggiata per poi girare a sinistra. Non ci sono però né segnali verticali né orizzontali che regolino o vietino la svolta a sinistra. Dico questo, perchè una volta la via era segnata, almeno, dalla striscia bianca continua (o doppia? non lo ricordo più!) che rendeva comprensibile quali erano le manovre regolari o meno.
Oggi le strisce sono impossibili a "trovarsi", neppure con l’ausilio dei cani molecolari.
Tutto questo allora per dire semplicemente… rifacciamo la segnaletica orizzontale? Mettiamo un cartello di divieto di svolta a sinistra oppure, un tratteggiato se ciò è permesso? Le spese poi le si addebiti a carico della Complanare, dal momento che le centinaia di loro camion che giornalmente percorrono la via sono quelli che maggiormente la sciupano in tutto quel poco che c’è ancora rimasto da sciupare!
Non voglio sindacare, poi, sulla scelta della dislocazione delle bancarelle della frutta (solo quelle son rimaste!), poste al centro del Foro Annonario. Ma voglio puntare l’indice sui particolari che dovrebbero essere controllati: igiene, pulizia, ordine, decoro.
Non sono tante le bancarelle. Individuabili subito quindi quelle in difetto.
Un esempio: un’anguria tagliata in terra, di cui una parte è stata consegnata al cliente e l’altra è rimasta lì dove era stata tagliata. Cassette buttate alla rinfusa, scarti delle verdure gettate in terra… e non è che vi sia una ressa di pubblico, purtroppo, che non permetta quella precisione, che comunque sia, in materia d’igiene, dovrebbe avere la precedenza su tutto e su tutti.
Da quel che so, diverse sono state le lamentele inviate bonariamente alle orecchie di chi dovrebbe intendere. Forse si attende la solita burocratica denuncia scritta? Io credo che sarebbe sufficiente un sopralluogo, una ramanzina la prima volta e poi perdurando l’incivile comportamento, il provvedimento che il caso prevede.
E questo va visto non solo nell’ottica di punire il colpevole, ma per una riconoscenza verso coloro che le leggi le osservano. Se scendiamo poi sui particolari, ogni bancarella ha il suo stile di presentazione delle merci e della sua particolare tenda parasole, con i suoi colori e la sua foggia, che se da un lato esprime una "libertà d’espressione", dall’altra denota, dalla parte dell’acquirente o del visitatore, confusione ed inesattezza.
Per ultimo. Le bandiere blu sono assolutamente ed indiscutibilmente un merito, ma è anche vero che il buongiorno lo si deve vedere dal mattino e le "eccellenze" che esse rappresentano dovrebbero essere confortate da piccoli particolari.
Gli stilisti di moda, tengono a precisare, in maniera ossessiva, che il successo di un abito griffato è si dettato dal prodotto del designer, dalla qualità del taglio e da quella dei tessuti, ma soprattutto dalla cura che viene messa nei particolari.
E mi sembra di comprendere, dalle ingiuste critiche ancor più che dagli elogi, che Senigallia riceve ad ogni assegnazione della Bandiera Blu, che il successo di tale riconoscimento non è dovuto alla sola limpidezza delle suo mare o alla sofficità della sua sabbia, ma da innumerevoli fattori.
Quella di quest’anno è l’ennesimo Vessillo che viene concesso a Senigallia. Credo anche, che nel bene o nel male, al fine della pubblicità che esso ci regala, l’importante è che se ne parli. Poi le critiche o gli apprezzamenti, si sa, non vengono quasi mai espressi con cuore, ma il più delle volte dalle appartenenze politiche e dai giochi che esse creano.
Quello che il vessillo di quest’anno mi ha suscitato, non è né uno sdolcinato apprezzamento, ma neppure una critica. E’ una semplice osservazione, un pensiero che esprimo a "voce alta" che mi è stato suggerito, pensando ad un probabile turista che abbia saputo di questa bandiera ed abbia optato di passare le sue vacanze in quel di Senigallia, motivato da questa scelta.
Ecco che allora mi sono augurato che questo signore o questa signora, non abbia mai a fissare un appuntamento amoroso, commerciale o semplicemente amichevole per andarsi a mangiare un gelato o che so io, su uno dei nostri Ponti. Andrebbe sicuramente in "bianco" o resterebbe a digiuno, qualunque fosse il programma fissato.
Certamente, e questo lo capisco anche io, chiedendo informazioni ad uno del luogo, la cosa sarebbe superata. Ma ve lo immaginate uno o una di Canicattì o Bordighera, che ha ricevuto un appuntamento e solitariamente si prefigge di rintracciare Ponte Garibaldi, o Ponte 2 Giugno, o Ponte Portone o Ponte Zavatti, volendo passare inosservato e quindi senza chiedere nulla a nessuno, magari aiutandosi con una piantina?
Agli inizi dei ponti, ci sono aste con una miriade di frecce multicolori che indicano di tutto, ma mancano quelle con il semplice nome del nostro ponte, quasi che fosse un segreto di stato. E questo è solo uno, di quei famosi particolari di cui si parlava all’inizio, che non costano nulla, ma creano pregio, aumentando quella Eccellenza di cui c’è a volte, tanta inflazione, ma solo a livello letterale.
Questi i commenti dei lettori di 60019.it :
Scritto dall' I.P. 88.48.255.114 il 28/06/2011 ore 13:29
La strada senza nome a cui fa riferimento il Sig. Giannini, serve, almeno credo, a raggiungere "Associazione Primavera Sostegno Disagio Psicocomportamentale" perchè il vecchio accesso da Via Camposanto Vecchio è stato definitivamente interdetto per la realizzazione di uno svincolo di uscita della complanare. Rimango d'accordo sulla completa mancanza della segnaletica, ma via Cellini attualmente vessata dal passaggio di automezzi di cantiere presenta un fondo stradale indecente che non vedrà il ripristino prima della fine dei cantieri della complanare. Forse in quell'occasione verrà rifatta pure la segnaletica. se qualcosa si muove prima è forse dovuta la fatto che via Cellini è la via in cui abita il nostro primo cittadino.
@ I.P. 88.48.255.114
Scritto da Franco Giannini il 28/06/2011 ore 17:21
Mi permetta di spezzare una lancia nei confronti del Sindaco, perchè se c'è un tratto di strada malcurato è proprio quello di fronte alla sua abitazione. Quindi, le posso garantire che per quanto concerne la strada, almeno fino ad oggi, non ha mai usato il potere per privilegi personali. Posso anche dire che questa mattina all'alba hanno rinfrescato le strisce dell'attraversamento pedonale davanti al Seminario ed hanno posto una segnaletica verticale, proprio dal lato e all'altezza della strada anonima, che avverte coloro che vengono da nord, di un attraversamento pedonale...Ma era una semplice manutenzione che a suo tempo avevo indicato mancante ed auspicato che venisse fatta. Non di certo quindi una miglioria per scopi personali, come sembra che dubiti. Spero solo (non ho ancora controllato) che lo abbiano posto anche sulla corsia di coloro che provengono da sud. Il manto stradale non so fino a quanto può tenere e se resisterà fino alla inaugurazione della Complanare. Attualmente si va mettendo le "pezze" che se da una parte chiudono i buchi, dall'altra aumentano i decibel di rumorosità. Il risistemare il manto di questa via, divenuta arteria, comunque, non sarebbe di certo, un privilegio per un solo numero civico (a buon intenditor), ma una necessità per l'intera comunità che vi abita...(ed abitandovi anche io, mi si consenta di essere di parte), non perdendo di vista il fatto che Via Cellini è anche abbastanza lunga...
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