di Dario Petrolati
Domani sarà il 2 AGOSTO. http://it.wikipedia.org/wiki/Strage_di_Bologna
Cerimonie, bandiere, fanfare e fazzoletti per il volto.
"Qualcuno" ricorderà dal palco parole severe, impegnative, già dette, ripetute, e sono 28 anni.
Erano giorni di fine anno scolastico, una piacevole disorganizzazione generale aleggiava ovunque, molti, tantissimi con zaini e valige gonfie si erano preparati le vacanze, le ferie .
Finalmente, i programmi pensati durante tutto l'anno stavano per realizzarsi.
A chi il meritato riposo sulle spiagge della Riviera Adriatica, a chi il premio per la promozione, ognuno aveva in serbo il giusto premio, quello che merita la brava gente.
A Bologna, città generosa nell' ospitalità, sembrava si attendesse il fischio del via, nella stazione non c' era più posto nemmeno in piedi sui marciapiedi in attesa delle coincidenze dei treni senza sosta, quasi anche loro stanchi per la gran ressa.
Panini, bibite, saluti, abbracci e allegro sudore per l' emozione del giorno finalmente arrivato.
Un attimo lungo un secolo sconvolse rabbioso la scena, tutto capovolto.
Fumo, fiamme, grida sempre più mute, sangue e sirene come durante la guerra dopo i bombardamenti.
Ci si perse.
Nomi che gridavano chiamando senza ottenere risposta e in mezzo all' indescrivibile collasso passavano di corsa aiuti sotto varie forme.
Ma cosa era successo, perchè, dove ?
Per terra, tra sassi, travi e polvere si sentiva odor di morte .
Morte collettiva ed un nome coniato quasi apposta: STRAGE .
E dopo giorni, mesi ed anni l' immagine dell' orologio fermo alle 10,25 è rimasto il tenebroso simbolo perchè mai più si possa dimenticare e sempre ricordare che le vittime sono ancora in attesa di giustizia. http://www.reti-invisibili.net/stragedibologna/
Indagini e servizi segreti, presidenti della Repubblica, sindaci della città hanno giurato che anche i sassi avrebbero parlato, stavolta i martiri sarebbero stati vendicati chè un atto simile non sarebbe mai stato dimenticato.
Domani, prima, dopo e durante la cerimonia che ricorderà la Strage in mezzo a gagliardetti, gonfaloni di città e bandiere tricolori mancheranno diversi eredi di coloro che scomparvero troppo tempo fa.
Più passa il tempo e meno sono i presenti con le lacrime chè mai possono scordare i loro cari fatti a pezzi, alcuni addirittura volatilizzati nell' aria per la tremenda esplosione.
Anch' io, forse per caso o trascinato dai colleghi della FIOM del corso di Bologna, un anno presi il trenino, che da Sasso Marconi tutti gli anni il 2 agosto porta per la cerimonia -ricordo alla piazza ove si ricorda la tremenda strage.
Fu un viaggio brevissimo, ma la tensione che regnava tra la gente di popolo la percepii, così come se il fatto fosse accaduto appena poco tempo prima.
In treno nessuno si parlava, c' era aria di ricordo senza bisogno di parole, il ritorno fu teso e la giornata è stata una di quelle che non si possono scordare.
Ho visto sciarpe tricolori, suoni di bande e negozi con le vetrine abbassate, ho udito parole che già avevo letto tante altre volte.
Sono state date versioni politiche disparate, ma una verità ancora giace chissà dove.
Li chiamano "Misteri d' Italia".
Non so quanto spazio occuperà domani sulle notizie che radio, televisione e giornali il doloroso ricordo, sto constatando che la memoria e la coscienza sono sempre più slavate.
Disse e scrisse un giorno Pietro Caleffi : "Pensaci uomo". http://it.wikipedia.org/wiki/Piero_Caleffi http://www.quaderni.net/WebNR/NR1955.htm
Evidentemente non ci vergogniamo della nostra carente dignità.
Cerimonie, bandiere, fanfare e fazzoletti per il volto.
"Qualcuno" ricorderà dal palco parole severe, impegnative, già dette, ripetute, e sono 28 anni.
Erano giorni di fine anno scolastico, una piacevole disorganizzazione generale aleggiava ovunque, molti, tantissimi con zaini e valige gonfie si erano preparati le vacanze, le ferie .
Finalmente, i programmi pensati durante tutto l'anno stavano per realizzarsi.
A chi il meritato riposo sulle spiagge della Riviera Adriatica, a chi il premio per la promozione, ognuno aveva in serbo il giusto premio, quello che merita la brava gente.
A Bologna, città generosa nell' ospitalità, sembrava si attendesse il fischio del via, nella stazione non c' era più posto nemmeno in piedi sui marciapiedi in attesa delle coincidenze dei treni senza sosta, quasi anche loro stanchi per la gran ressa.
Panini, bibite, saluti, abbracci e allegro sudore per l' emozione del giorno finalmente arrivato.
Un attimo lungo un secolo sconvolse rabbioso la scena, tutto capovolto.
Fumo, fiamme, grida sempre più mute, sangue e sirene come durante la guerra dopo i bombardamenti.
Ci si perse.
Nomi che gridavano chiamando senza ottenere risposta e in mezzo all' indescrivibile collasso passavano di corsa aiuti sotto varie forme.
Ma cosa era successo, perchè, dove ?
Per terra, tra sassi, travi e polvere si sentiva odor di morte .
Morte collettiva ed un nome coniato quasi apposta: STRAGE .
E dopo giorni, mesi ed anni l' immagine dell' orologio fermo alle 10,25 è rimasto il tenebroso simbolo perchè mai più si possa dimenticare e sempre ricordare che le vittime sono ancora in attesa di giustizia. http://www.reti-invisibili.net/stragedibologna/
Indagini e servizi segreti, presidenti della Repubblica, sindaci della città hanno giurato che anche i sassi avrebbero parlato, stavolta i martiri sarebbero stati vendicati chè un atto simile non sarebbe mai stato dimenticato.
Domani, prima, dopo e durante la cerimonia che ricorderà la Strage in mezzo a gagliardetti, gonfaloni di città e bandiere tricolori mancheranno diversi eredi di coloro che scomparvero troppo tempo fa.
Più passa il tempo e meno sono i presenti con le lacrime chè mai possono scordare i loro cari fatti a pezzi, alcuni addirittura volatilizzati nell' aria per la tremenda esplosione.
Anch' io, forse per caso o trascinato dai colleghi della FIOM del corso di Bologna, un anno presi il trenino, che da Sasso Marconi tutti gli anni il 2 agosto porta per la cerimonia -ricordo alla piazza ove si ricorda la tremenda strage.
Fu un viaggio brevissimo, ma la tensione che regnava tra la gente di popolo la percepii, così come se il fatto fosse accaduto appena poco tempo prima.
In treno nessuno si parlava, c' era aria di ricordo senza bisogno di parole, il ritorno fu teso e la giornata è stata una di quelle che non si possono scordare.
Ho visto sciarpe tricolori, suoni di bande e negozi con le vetrine abbassate, ho udito parole che già avevo letto tante altre volte.
Sono state date versioni politiche disparate, ma una verità ancora giace chissà dove.
Li chiamano "Misteri d' Italia".
Non so quanto spazio occuperà domani sulle notizie che radio, televisione e giornali il doloroso ricordo, sto constatando che la memoria e la coscienza sono sempre più slavate.
Disse e scrisse un giorno Pietro Caleffi : "Pensaci uomo". http://it.wikipedia.org/wiki/Piero_Caleffi http://www.quaderni.net/WebNR/NR1955.htm
Evidentemente non ci vergogniamo della nostra carente dignità.
2 commenti:
Bravo Dario, mi hai anticipato.
Chissà chi sarà quel "coraggioso" che quest' anno oserà sfidare i fischi di coloro, sempre in minor numero, si ricordano di essere uomini e non intendono essere presi ogni anno per i fondelli.
Quell' orologio, non segna solo l' ora drammatica alla stazione di Bologna, ma l' ora di partenza di tante altre storie rimaste ad insudiciare la storia di un Italia che preferiremmo cancellare, ma che invece continua a sconvolgere i sentimenti degli italiani "Buoni". E ce ne sono !!
Vedi caro Franco,
ci sono date e fatti(misfatti) che colpiscono come pugni e lasciano il segno e fanno sempre male.
La Strage di Bologna,la Uno Bianca,eppoi l'elenco è lungo troppo lungo, come dimenticare Ustica?.Indagini che vengono archiviate per motivazioni irriguardose eppoi vengono riaperte da altri giudici.Io quando facevo il liquidatore un poco di diritto lo dovevo conoscere,specie per la prescrizione,per abitudine e studio sapevo che i termini si possono non prescrivere purchè ci sia nel lasso di tempo sempre una richiesta scritta,motivata.
Ora mi pare che tutto sia superficialmente anche fingere che sia cambiato.
Però ho il dubbio che i diritti di prescrizione siano maneggiati con molta superficialità e senza scuola di diritto.
Che sia stata una strage fascista o rossa, poco importo, il grave è che in Italia ci sono tanti morti ammazzati da potenze straniere e non osiamo dirlo.
Noi abbiamo perso la guerra e la dignità di protestare, alzare la voce per difendere i nostri confini.
Non ti pare Franco che sti servizi segreti la facciano un poco da padroni?.
Non parliamo di Moro,giorni fa ho ascoltato un servizio su radio 24 ove si parlava della combine di un segretario di stato americano,nome e cognome,che contribuì a fare uccidere lo statista.Le alte sfere sanno chi e come di tante morti.
Per ora ciao Franco.
Che non abbiano mai un attimo di tregua i responsabili , mai un pensiero di misericordia.
dario.
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