di Dario Petrolati
Col sorriso fresco e leale di chi lavora, mi regala il buongiorno.
L' edicolante di Ponte Molino, mentre mi porge la Repubblica, sospesa dalle sue mani alle mie, senza scivolare o spostare l' altra stampa, commenta, come se fossimo amici da sempre, in poche espressioni il precipizio senza fondo sul quale sta ormai inevitabilmente cadendo a pezzi il Nostro Paese.
Prezzi impazziti, qualcuno li guida a proprio esclusivo vantaggio, mutui, morti incessanti sul lavoro, l' esercito, che da domani comincia a fare le prove per l' autunno.
Ormai bisogna tornare in piazza, in autunno e forse prima ricominceremo ad occupare le piazze e i soldati, quelli che cominciano a spedire a mucchietti sparsi per la nazione non servono a difenderci dai Clandestini, fanno le prime prove contro noi tutti che non riusciamo più a vivere, morire con decenza.
Parla con calma, sicuro il ragazzo, si sente che studia, mi dice che ormai non possiamo più attaccarci a nessuna scusa, non regge la globalizzazione e manco il buco nell' ozono, ed altro, altro, tutta una sfilza di fattori che ci fanno sentire impotenti, usati come roba vecchia che ormai a nulla più serve.
Siamo un problema noi uomini, tutta questa troppa-immensa generazione deve rassegnarsi in silenzio e scomparire senza turbare la classe eletta, non scelta per caso.
I commenti, le previsioni del giovane, io li sentivo ma per proteggere anche le ultime speranze non avevo ancora osato apertamente esprimere, quasi se mi spingesse a prendere coraggio, mi ha come suggerito la mossa dei militari, e sorridendo con fiducia ha mostrato più esperienza di vita di me, che potrei essergli padre o fratello maggiore, senza ripetersi mi ha convinto che i soldati intanto servono a difendere ed occupare il fronte delle strade chè quando esasperati scenderemo per dire adesso basta, già loro hanno fatto le prove e più di mestiere della gente che rivendica oltre alla giustizia anche il ritorno ad una vita possibile per tutti.
Chè la Costituzione deve rioccupare le strade e rispiegata a chi ancora non la conosce o finge, calpestandola.
Come tante volte dissi anch'i o nei direttivi ed alle manifestazioni dal 68 in poi, non occorrono leggi nuove, basta rispettare la Carta Costituzionale ,senza santi protettori o miracoli, la Nostra Costituzione già pensa a tutto.
Con la Repubblica teneramente stretta nella mia mano ascoltavo ed assentivo come se fossi tornato indietro tanti anni, ed il ragazzo forse non era ancora nato, quasi mi pareva rivedere i cortei neri e rumorosi, striscioni e fischietti metallici che laceravano le profonde nebbie della Val Padana.
Si era tornati a volantinare, prendere freddo, sorridere e sperare mentre le forze dell'ordine manganellavano da tutte le parti.
C' erano i montogomery, pareva una divisa, sciarpe col rosso prevalente, scarpe pesanti ed anche tipo ginnastica, per le fughe o gli inseguimenti.
Così tutte quelle che erano sembrate conquiste proletarie eterne, passarono in un attimo nello schermo immaginato che divideva me ed il ragazzo.
Oggi, che forse potrebbe tornare il sole agostano, per poco, ma è bastato, sono tornato sulla terra, il giovane edicolante mi ha dato quasi un appuntamento tacito per l'autunno, pensando tutto preso per l' impegno e la reciproca fiducia, passando davanti alla Wiennese mi sono scordato di andare a sentire il caffè.
L' edicolante di Ponte Molino, mentre mi porge la Repubblica, sospesa dalle sue mani alle mie, senza scivolare o spostare l' altra stampa, commenta, come se fossimo amici da sempre, in poche espressioni il precipizio senza fondo sul quale sta ormai inevitabilmente cadendo a pezzi il Nostro Paese.
Prezzi impazziti, qualcuno li guida a proprio esclusivo vantaggio, mutui, morti incessanti sul lavoro, l' esercito, che da domani comincia a fare le prove per l' autunno.
Ormai bisogna tornare in piazza, in autunno e forse prima ricominceremo ad occupare le piazze e i soldati, quelli che cominciano a spedire a mucchietti sparsi per la nazione non servono a difenderci dai Clandestini, fanno le prime prove contro noi tutti che non riusciamo più a vivere, morire con decenza.
Parla con calma, sicuro il ragazzo, si sente che studia, mi dice che ormai non possiamo più attaccarci a nessuna scusa, non regge la globalizzazione e manco il buco nell' ozono, ed altro, altro, tutta una sfilza di fattori che ci fanno sentire impotenti, usati come roba vecchia che ormai a nulla più serve.
Siamo un problema noi uomini, tutta questa troppa-immensa generazione deve rassegnarsi in silenzio e scomparire senza turbare la classe eletta, non scelta per caso.
I commenti, le previsioni del giovane, io li sentivo ma per proteggere anche le ultime speranze non avevo ancora osato apertamente esprimere, quasi se mi spingesse a prendere coraggio, mi ha come suggerito la mossa dei militari, e sorridendo con fiducia ha mostrato più esperienza di vita di me, che potrei essergli padre o fratello maggiore, senza ripetersi mi ha convinto che i soldati intanto servono a difendere ed occupare il fronte delle strade chè quando esasperati scenderemo per dire adesso basta, già loro hanno fatto le prove e più di mestiere della gente che rivendica oltre alla giustizia anche il ritorno ad una vita possibile per tutti.
Chè la Costituzione deve rioccupare le strade e rispiegata a chi ancora non la conosce o finge, calpestandola.
Come tante volte dissi anch'i o nei direttivi ed alle manifestazioni dal 68 in poi, non occorrono leggi nuove, basta rispettare la Carta Costituzionale ,senza santi protettori o miracoli, la Nostra Costituzione già pensa a tutto.
Con la Repubblica teneramente stretta nella mia mano ascoltavo ed assentivo come se fossi tornato indietro tanti anni, ed il ragazzo forse non era ancora nato, quasi mi pareva rivedere i cortei neri e rumorosi, striscioni e fischietti metallici che laceravano le profonde nebbie della Val Padana.
Si era tornati a volantinare, prendere freddo, sorridere e sperare mentre le forze dell'ordine manganellavano da tutte le parti.
C' erano i montogomery, pareva una divisa, sciarpe col rosso prevalente, scarpe pesanti ed anche tipo ginnastica, per le fughe o gli inseguimenti.
Così tutte quelle che erano sembrate conquiste proletarie eterne, passarono in un attimo nello schermo immaginato che divideva me ed il ragazzo.
Oggi, che forse potrebbe tornare il sole agostano, per poco, ma è bastato, sono tornato sulla terra, il giovane edicolante mi ha dato quasi un appuntamento tacito per l'autunno, pensando tutto preso per l' impegno e la reciproca fiducia, passando davanti alla Wiennese mi sono scordato di andare a sentire il caffè.
Foto: medaglia d' oro alla Resistenza
3 commenti:
Potrebbe anche essere, perchè no.
Le facce sono quelle giuste e quello che più mi spaventa è che al di qua della barricata ci sono visi altrettanto poco rassicuranti (leggi come rincoglioniti). Allora c' erano i Pertini,i Paglietta. Oggi te li vedi tu i Bertinotti, D' Alema e Walter in montagna ? "Ma oggi siamo agli inizi di agosto, c' è un caldo della madonna, siamo appena andati in ferie, poi vedrai che tutto si aggiusterà...ma sti due o tre cosa stanno a fare sempre le cassandre...uffa." Vorrei immaginare quanti saranno che diranno così o all' incirca. Le brutte cose danno fastidio e si preferisce nascondere la testa sotto la sabbia...ma non si pensa che si lascia scoperto un altro organo che sarebbe meglio preservare.
Ho incontrato una persona che stimo.
Così come se nulla fosse è venuto fuori il discorsetto ,la logica previsione,dell'edicolante giovane e studente.
Ebbene , ho fatto la figura che mi merito:
Ma come non ci avevi pensato, tu che stai sempre in mezzo ai libri,che studi, leggi e minimamente non ti è passata per la testa questa logica che l'edicolante ti ha spiegato?.
Ma la storia,perdio,ricordi il Portogallo( la rivoluzione dei Garofani? ) e giù altri paragoni lapalissiani,di quando vengono mandati in avanscoperta i militari,cosa sempre dietro c'è.E allora mi sono sentito davvero minchione, di più anzi,lo scontato pensiero-logica del ragazzo che vende giornali solo io non ci avevo pensato.Dirottato verso chissà quali lidi mentali,ho la sempre più logica paura di essere plagiato da questa nulla ladra casta e di svegliarmi anche più nudo.
dario.
Prego volermi scusarmi per il Paglietta, ..volevo sembrare ben educato ed invece sono passato per asino.
Però Logicamente intendevo Pajetta.
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