sabato 17 maggio 2008

LA DIFFICILE ARTE DI ARRAMPICARSI SUGLI SPECCHI.





Perché interessato alla cosa, ed anche perché invitato, mi sono sentito obbligato di dover andare ad assistere al convegno sull’ assistenza alle persone non autosufficienti.
Erano diversi gli oratori tenuti a parlare, forse troppi, considerando che quando “il tempo è tiranno”, cercando di rispettare i minuti concessi (in questo caso 10’) si corre il rischio di dire poco e male.
Io sono stato sempre molto concreto, ed i cappelli fatti su misura per imbonire la personalità tizio e caio, mi sono rimasti sempre indigesti.
Il blà blà blà istituzionale di apertura fatto di saluti, complimenti e sorrisi forzati a cui poi si fa seguito con un defilarsi per impegni già in agenda, procura fastidio a chi ascolta, a chi deve parlare e a chi deve “scappare”. Ma allora c’è da pensare che il perché lo fanno sia dettato solo da motivi di politica “velinistica”, del farsi vedere, non certo di educazione.
I convegni, le conferenze, sono sempre un come dei pranzi importanti : uno o due piatti importanti, ed il resto vasellame e contorni.
Quello di ieri sera, le portate migliori sono state quelle dei contorni.
Le portate che dovevano influenzare i commensali, erano insipide, riscaldate, oserei dire fredde.
La prima portata che doveva essere un antipasto succulento e che doveva riguardare la non assistenza vista sotto l’ aspetto di chi preposto ai Servizi Sociali Regionali, non ha fatto che sciorinare una valanga di dati, che forse lui leggeva ma difficili da seguire per ascoltatori privi della documentazione. Una Pioggia di dati che non ha bagnato nessuno.
Una signora che stava dietro di me, mi si è portata vicino all’ orecchio, e vedendo che stavo prendendo appunti, mi ha chiesto :”…mi scusi, ma Lei ci ha capito qualche cosa di quello che ha detto ?”.
Fortunatamente ci ha riportato alla realtà dell’ argomento trattato, quello che doveva essere il contorno. Un contorno più sostanzioso della reale prima portata. Franco Pesaresi, coordinatore dell’ Ambito Sociale di Ancona (ANOSS) sciorinando dati anche lui, ma illustrati verbalmente ma con l’ ausilio di un rappresentazione telematica proiettata su schermo. Una persona venuta a fare il suo intervento con un preparazione organizzata di quanto voleva far vedere e ascoltare con la sua oratoria partecipativa e non funerea di chi l’ aveva preceduto.Fabio Ragaini, coordinatore del CAT (Comitato Ass.ni di Tutela), non era da meno di Pesaresi, anche se non coadiuvato dalla tecnologia, ma sostenuto da altrettanta oratoria partecipativa, soprattutto esaltata dal suo credere in quel che diceva.

Deprimente l’ ultimo piatto che doveva essere quello più succulento, composto invece di intrugli mal cotti e soprattutto serviti con spocchiosa autosufficienza, di chi si è trovato nel posto sbagliato nel momento sbagliato.
Ha esordito, l’ assessore Reg.le alla tutela della Salute, dicendo che i dati erano inconfutabili, che le altre regioni fanno di meglio, è innegabile, ma noi..(le Marche), fino ad ieri avevamo un debito che solo oggi siamo riusciti ad appianare, che le Marche è l’ unica regione che con l’ ultima finanziaria no ha applicato, non ho capito bene quale, la tassa sulla salute per redditi fino a 70 mila €, e la ciliegina finale sulla torta….le Marche è la Regione dove si campa di più, con quello che essa comporta.
Come dire che se ieri era un dato che inorgogliva, oggi crea problemi alla Società !!
Vecchi, cominciate a guardarvi alle spalle e soprattutto a toccarvi quello che ci fa rima.

4 commenti:

Unknown ha detto...

Come diceva un comico nella nota trasmissione Zelig " Fatti non pu...tte" .
Gli amministratori, a qualsiasi livello, se dovessero raggiungere l'obbiettivo promesso (massimo 1 anno di tempo) e in caso di risultato negativo andare a casa ... forse qualche risultato in più si riuscirebbe ad avere.
E inoltre senza, per essere licenziati, avere la buona uscita (non come Enel, Telecom, Alitalia ecc ecc) ...

Franco Giannini ha detto...

Sante parole Gherardo, ma noi siamo, per i be pensanti, solo dei "populisti".
Avresti dovuto vederli, non dico l' ascoltarli...,ma già solo a vederli: pieni di se, con la puzza sotto il naso, un concedersi allo stupido "popolino".
Se si rivedessero in replay, con un certo senso di autocritica, forse comprenderebbe quanto sarebbe utile riconciare il ripasso del "vernacolo" per riavvicinarsi al popolo e cominciare a comprendere le nostre esigenze.
Ma resta solo un desiderio...questi si sentono importanti, potenti e non vogliono rischiare quanto suggeriva Andreotti "...il potere logora chi non ce l' ha..." e loro lo hanno ed allora perchè correre dovrebbero rischiarlo ?

www.dariopetrolati.it ha detto...

20 maggio padova


al contrario delle altre mattine comincierò da quì mentre Anna Menichetti sul terzo anello mi tiene compagnia.
questa giornata buia ancora ed afosa è già bagnata , martedi sottolinea la voce di Anna,buonissima giornata e presenta i programmi di radiotre di questa che potrebbe essere gradita per alcuni ed avversa per altri.L'incipit inizia con musica sacra della chiesa maggiore di Norimberga per piccoli cantori , voci di angeli sembrano,non asessuati angeli veri di quelli che non esistono ma che vediamo dipinti dal Tiepolo sui soffitti di Palazzo Labia,questo Gloria è troppo celestiale ed io non posso ascoltare e trasmettere la mia emozione amici cari.Debbo scegliere o loro o voi,pensandovi senza avere in mente i vostri caratteri somatici opto per la musica di Norimberga cercando di non tradirvi , anzi.Buon giorno lostesso e quando vi sveglierete non accendete la tele bensì la radio-radiotre, sarete più sereni
e non traditi.
dario.

www.dariopetrolati.it ha detto...

21 maggio luna piena mercoledi 2008


Stamattina quassù a Padova c'è aria dubbiosa.
Il cielo prima nero carico di pioggia
Ora pare spunti il sole ma non è sicuro.
Giù a Napoli oggi pulita per il premier chissà che aria tira.
Peccato che l'italia quella che a scuola ci avevano detto essere il giardino d'europa ora sia in queste condizioni,aiuola per i cani senza collare e segue quel che segue....
Domani un altro giorno ci trasciniamo lentamente senza futuro.
dario