giovedì 15 maggio 2008

QUANDO LA PUBBLICITA’ DIVIENE LAVAGGIO DEL CERVELLO


Si dice che la pubblicità sia l’ anima del commercio. Infatti se non si mostra il prodotto, non lo si illustra (anche se a volte anche troppo, in bilico tra legale ed illegale), non se ne esaltano le proprietà, è assai difficile che possa incontrare il favore del pubblico.
Infatti nella lotta contro il tabacco, la prima cosa che venne fatta, fu quella di vietare qualsiasi tipo di pubblicità (almeno in Italia) sul fumo, e questo sia sugli schermi TV, su carta e per Radio.
E’ rimasto solo lo scandalo, che quello Stato, che si erge a tutore della nostra salute, è l’ unico gestore della vendita legale di un prodotto che egli stesso asserisce essere nocivo.
Un predicare bene e razzolare male.
C’ è da dire però, che il blocco della pubblicità sul tabacco, le leggi sul fumo nei locali chiusi, un certo successo l’ ha avuto; anche se ogni volta che passo davanti ad un locale, soprattutto d’ inverno e vedo i “disperati della sigaretta”, che infreddoliti occupano gli spazi esterni antistanti gli usuali ritrovi, quali bar, ristoranti, ecc., quale ex-fumatore da lunga data, li guardo con tanta comprensione e mi sento un gran beneficiato.
Beneficiato, prima per aver smesso, secondo per aver potuto usufruire a suo tempo del piacere di fumare in tutta tranquillità. Il fumo infatti è un po’ come il caffè….un piacere (vizioso) ma un piacere, ed oggi è divenuto quasi un “furto” di una tirata.
Venuta a cessare la campagna contro il fumo, mi chiedo come mai non sia iniziata quella contro il consumo dell’ alcool. (vedi tabella in alto)
Si parla sempre delle stragi del sabato sera, degli incidenti d’ auto, di giovani vittime che lasciano nel dolore le loro famiglie, i costi che tutto ciò comporta alla Società e non ci si accorge che sono divenute in breve tempo stragi quotidiane.
Le cause sono indicate sempre nella velocità, nell’ assunzione di sostanze stupefacenti, nell’ abuso di alcool.
Ma mentre da un lato si versano lacrime di coccodrillo, dall’ altro nulla si fa per vietare almeno la pubblicità dell' alcol (per la pubblicità della velocità è stato vietato di evidenziare la massima, anche se permane il fatto di segnalare che si raggiunge i tot Km/h in X"...)
Come per le sigarette, si continuerà a venderle, ma quantomeno non si illuderà, le persone più facilmente influenzabili, con quegli spot che ti promettono, con un "sorso" le cose più desiderabili e quindi irraggiungibili, se non ti adegui...
Ed allora troviamo sportivi dai nomi altisonanti che con fare benevolo raccomandano da una parte di non correre, non bere, non assumere droghe, poi legati da contratti principeschi reclamizzano spot di bionde e spumeggianti bevande alcoliche vincenti come vincente è la squadra (come dire che più si beve e più si vince).
Ci si ritrova in famiglia con un invitato,... come non mostrare la cantina, non ha importanza se il nettare degli dei è imbottigliato in scatole di cartone, bevi e potrai affermarne la bontà !
Vai ad un party ?... non ti azzardare a muoverti se non hai un’ ingente scorta di spumante al seguito perchè altrimenti potresti essere lasciato fuori della porta.
Attento a quando vai in città, non è escluso che puoi restare imbottigliato tra gente assettata e per avere strada libera, dover bere anche tu un aperitivo, onde non incorrere nel “…e chi non beve con me, peste lo colga…” di nazzariana memoria.
Quando andate in discoteca e vedete la movida fermarsi all’ improvviso, non è accaduto nulla di grave, il mondo si stava fermando, perché si stava preparando una bevanda caraibica, si quella, che con il tuo primo sorso, farà ripartire tutto alla grande.
Bevi e così supererai il logorio della vita che ti circonda…soprattutto dopo il 5-6 bicchiere !
Lo so che l’ alcol è uno solo dei mali, che anche la stupidità lo è, ed anche se non è pubblicizzata, ce n' è tanta.
Che il pigiare l’ acceleratore più che un atto da stupidi è un atto criminale, come del resto criminale è colui che si mette alla guida drogato o ubriaco.
Ben poco si può fare contro gli imbecilli, perchè purtroppo le loro mamme sono sempre in cinta.
Ma intanto,da subito, si può con il cominciare a fare le cose più semplici, oscurando quelle pubblicità illusorie che non reclamizzano la qualità, il prezzo del prodotto, ma puntano alla quantità di vendite cercando di influenzare quegli esseri più sensibili….diciamo creduloni su cui è più facile fare breccia.
Ma questi tipi di pubblicità ingannevoli, le incontriamo anche con altri prodotti, esempio con le case automobilistiche, tutte con modelli assolutamente non inquinanti, sempre con motori più potenti ma con consumi sempre più ridotti, incentivi a gogò, senza pagare interessi, con piccole rate a partire dal…e che terminerai a pagare tra sei anni, quando quel motore EU che hai acquistato è già vecchio e se non vuoi incappare in sanzioni, pedaggi ed altro, dovrai cambiarlo. Tutto detto in fretta con sottotitoli scritti con caratteri microscopici
Intanto, però, si parla di ridurre il traffico, di incentivare i mezzi pubblici, di usare la bici e tanto altro ancora.
Facevo caso sere fa, che su un passaggio pubblicitario in TV di 10 spot, ben 4 riguardavano il settore auto.Mi chiedo allora : di chi la colpa ? Perché non si fa ciò che sarebbe semplice fare ? Perché siamo così fessi da non accorgerci che ci stanno prendendo per i fondelli ? Perché non reagiamo cominciando con il non acquistare ciò che ci pubblicizzano, non con una pubblicità conoscitiva, ma imbonitrice ? Perché, soprattutto, chi ha il potere di bloccare tutto questo fa orecchie da mercante ?

5 commenti:

LorenzoMan ha detto...

Ho già scritto qualche cosa riguardo al fatto che siamo governati dalle lobby?
E' una di quelle frasi sempre buone, populiste, qualunquiste ma che ci prendono sempre, come "è tutto un magna-magna" o "non c'è più la mezza stagione".
Io sono donatore e, pertanto, non utilizzo droghe. Lo premetto sempre prima di dire quello che sto per dire.
Lo stato con una mano ti vende (con tanto di monopolio) gli strumenti per ammazzarti allegramente (sigarette ed alcool) e dall'altro mantiene illegale l'uso delle cosiddette droghe leggere, come se ci fosse questa abissale differenza. Ho chiesto a più di un medico quale fosse questa differenza e nessuno mi ha dato una risposta esaustiva.
Come se non bastasse hanno fatto delle leggi "durissime" per non permettere la vendita di alcolici e sigarette ai minori.
Peccato che poi mettano i distributori automatici e che nessuno fermerebbe un ragazzo di sedici anni che tra la spesa, al supermercato, ha una bottiglia di vino.
Siamo un popolo che non ama rispettare le regole e che ha, nella sua classe politica, l'esempio peggiore.

www.dariopetrolati.it ha detto...

E' perchè manca dignità e l'apparire-scomparire è più vero ed importante di tutti noi.
CHE TEMPO CHE FA :
Vergogna Fazio, vergogna,non si chiede scusa in televisione per il Travaglio scoop.
La verità fa paura e la tua non regge : FUGGITIVO !
Non guarderò più i tuoi programmi,ecco cosa mi è sembrato il tuo chiedere scusa,malafede di un fuggitivo.
dario.

www.dariopetrolati.it ha detto...

17 maggio sabato da Padova

Oggi pare che il mondo si voglia comportare da seria cosa , sino ad ora non si è sentito nulla che abbia fatto sobbalzare preti e monache,anzi sarebbe opportuno fare un distinguo tra le suore e i preti.Se vi dico o meglio più modestamente se dico ciò è che le suore non vanno mai in pensione, chè se c'è da fare infermieria tra il clero anche quelle malandate chè già attendono il trapasso vengono richiamate per curare i preti che la suora deve servire sino all'ultimo,quanto sopra l'ho visto e saputo quassù e proprio non mi pare giusto anzi che le suore vecchie e malate debbono essere sempre al servizio dell'omo.
Se già qualcuno lo sapeva passi, ma io sono rimasto stupito,è dir poco, che per le suore non esiste nè pensione nè comprensione nè pietas.
Sono le leggi degli uomini con la tonaca e senza tonaca: la donna serve sempre, nel senso di servire.
Beh. visto che qualcosa per cui arrabbiarsi l'ho trovata ?.
Buona giornata e saluti alle persone per bene ( oneste intendo ).
dario,

www.dariopetrolati.it ha detto...

Ai lettori appassionati di quello che succede, come una volta La Fiera Letteraria ora c'era STILOS.



UNA DANNATA IMPRESA


Non trovare più in edicola
Stilos


Chiedere
sperare
farsi rispondere
da gesto muto
vago
quasi offensivo
come se avessi chiesto
soldi

E che è

Sto modo indifferente
scocciato
non ho mica offeso
tifato contro

Sono italiano
mica Rumeno
l'aria che tira
ha contagiato ogni cosa
pensiero

Chi sei
cosa vuoi
se rende

Insomma è possibile
sapere
chiedere
non voglio mica prendere

Un euro

Solo un euro
e dentro c'era
Via del Corso
il Caffè Aragno
gli anni sessanta
le battaglie domenicali
al Ridotto dell'Eliseo

Pareva come il sole
si parlava
ascoltava
mai un urlo

Tutti quei nomi
piccole case editrici
colori e pronuncie
quasi da favola

Senza il Ponte
dalla Sicilia
fino a Padova

Ma è stato un sogno
desiderio educato
non so ancora

Cerco
domamdo.




Padova 19 maggio 2008
(aspettando una risposta)

Franco Giannini ha detto...

Caro Dario, non ho una risposta circa il perchè della cessazione della pubblicazione di Stilos, ma posso aiutarti nel ricercarlo con questi suggerimenti-indicazioni:
sulla pagina di Google digita la parola giornale stilos ed avvia la ricerca. Già qui ci sono pagine da consulare.
Posso darti l' indirizzo e-mail dell' editore Domenico Sanfilippo per scrivergli direttamente che è:
info@dseditore.it
oppure leggere la pagina della casa editrice che trovi su:
http://www.dseditore.it/stilos.htm
Oppure le lamentele di chi la pensa come te su
http://www.nazioneindiana.com/2007/09/25.lultimo-numero-di-stilos/
ed infine altre critiche su:
http://www.girodivite.it/Se-Stilos-chiudesse.html
Spero di esserti stato di aiuto
Un caro saluto