giovedì 22 maggio 2008

A ME ME PIACE LA POLITICA QUAND’ E’ SINCERA

Devo ritornare sul problema della lettera sulle NON AUTOSUFFICENZE, perché obbligato nel rendere pubblici gli sviluppi dell’ iniziativa.
Ieri pomeriggio (21us) alle ore 15,15 ho inviato per e-mail la Lettera Aperta ai vari destinatari.
Alle ore 15,45 dello stesso giorno, vale a dire appena mezz’ ora dopo l’ invio, ricevo una mail di risposta dal Dott. Marco Amagliani Assessore Regionale ai Servizi Sociali, in cui mi si chiedeva cortesemente il mio recapito telefonico per avere un contatto diretto.
Sospettoso di natura, soprattutto in questi riguardi, qui confesso e qui mi scuso pubblicamente, ho lasciato passare del tempo prima di rispondere, ben sapendo che dovevano uscire le pubblicazioni on-line e non volendone involontariamente ostacolarne in alcun modo l’ iter preposto.
Fornivo quindi il mio numero solamente verso le 23, certo ormai che la risposta sarebbe arrivata, sempre che fosse arrivata l’ indomani.
Infatti, puntualmente nell’ orario che avevo suggerito, ecco che suona il telefono.
Era il Dott. Amagliani.
A 66 anni, per me, era la prima volta. L’ ho anche detto all’ Assessore, non credo alla Befana, a Babbo Natale, ai Santi, figuriamoci se potevo credere che un esponente politico, scendesse dal piedistallo per essermi più vicino, in maniera da non urlare e possibilmente discutere nella stessa lingua a noi più vicino…il vernacolo, il dialetto, così caro e comprensibile al popolo.
Devo dar atto al Dott. Amagliani, che quanto è tornato a ripetermi ciò che aveva relazionato pubblicamente a Senigallia quel venerdì 16 u.s., lo ha fatto con una semplicità, con quella semplicità che avrebbe dovuto usare, per essere compreso non solo da quei pochi addetti ai lavori, ma soprattutto a quella più numerosa ed impreparata.
Ha confermato che i dati espressi nel corso del convegno erano inconfutabili, non si potevano controbattere, anche se è vero che alcune regioni, come l’ Emilia-Romagna, hanno un’ esperienza in materia sociale, perché inserita nel loro DNA da tanti decenni.
Da noi si cerca di fare, ma si va a rilento perché già siamo partiti in ritardo, perché stiamo subendo ancora le conseguenze di un debito quasi appianato, perché stiamo vivendo sull’ incertezza dei contributi governativi, certi per quanto concesso nel 2007, speranzosi (perché promessi ma non ancora confermati dal governo attuale) per quelli relativi al 2008, ed assolutamente all’ oscuro di quelle che saranno le decisioni per il 2009. Promettere quindi, sarebbe come prendere per i fondelli tutti noi interlocutori.
E’ certo che i tempi stringono, che 1400 € di retta sono troppi per persone che di pensione raggiungono a mala pena le cifre indicate in lettera, che si sta operando per trovare una soluzione di posti letti, magari unificando gli ospedali più grandi e destinando le unità più piccole alla funzione di Case Protette o comunque di sostegno. Incentivare le famiglie a tenersi in casa propria i loro cari fornendo i dovuti sostegni economici e non solo : Badanti, Assistenza infermieristica, ecc.
A questo punto ho fatto presente però, che l’ assistenza nell’ ambito famigliare tanto esaltata dal suo collega Dott. Almerino Mezzolani, quale Bengodi dei paesi nordici, appunto perché fatto dai paesi nordici, mal si adegua a noi.
Primo, perché il livello economico non è lo stesso del nostro, e questo è risaputo; secondo, questi paesi non conoscono il problema casa che abbiamo noi; terzo, le famiglie nordiche hanno figli che già a 20/25 anni se ne vanno da casa, quindi non hanno il problema dei “Bamboccioni” che vivono in famiglia, non cedendo ma occupando spazio di per se già misero; quarto, gli anziani vengono veduti sotto un aspetto-rispetto umano che da noi viene riservato ai vecchi nelle terre del nostro sud e delle isole; quinto, le badanti, queste lavoranti decantate per la loro utilità ma che a conti fatti e giustamente messe in regola, vengono a costare più di una retta: 800/900 di stipendio, contributi, ferie, vitto ed alloggio.
Anche in questo caso, non mi ha dato torto, ma mi ha anche ventilato, in maniera molto soft, che lui è l’ Assessore ai Servizi Sociali, come a dire “a questo che tu mi stai dicendo ed a cui non posso darti torto, deve provvedere qualcuno preposto a tale scopo”.
Un impegno morale però se l’ è assunto, promettendomi che nei prossimi Consigli si farà partecipe affinché la discussione vada avanti, anche perché sollecitato dal coro delle voci che si sono alzate in via telematica e sulle pagine cartacee dei quotidiani.
Onore al merito quindi a chi con molta serenità ha avuto il coraggio di affrontare un confronto sereno e speriamo costruttivo. Mi verrebbe da dire, molto meno verso chi questo ardire non ha avuto, ma ancora è troppo presto per dirlo, attendiamo ancora confidando in un ritardo dovuto a improrogabili impegni di lavoro.
Passati alcuni giorni sarà però da definirsi in tutt’ altro modo.

3 commenti:

Rincolvati ha detto...

bravo Franco, bella mossa

Piaga

cosmoblog ha detto...

Molto concreta la sua lettera, dico anche io bravo!
Mi fa piacere poi che Marco Amagliani abbia avuto un confronto con Lei. A mio avviso, per un politico relazionarsi con i cittadini non è solo questione di stile (comunque importante), è soprattutto opportunità di approfondimento, se si vuole restare ancorati alla realtà sociale.

Franco Giannini ha detto...

Onoratissimo di aver ricevuto un Suo commento, Prof. Rebecchini.
Ancor più perchè viene da qualcuno di "mestiere", anche se devo darLe atto che Lei non si è mai sottratto a questo tipo di confronti.
Complimenti comunque anche a Lei, dal momento che ci scriviamo, per la Sua preveggenza, sensazione?...non lo so, fatto è che ha avuto un tempismo eccezionale, più sportivo che politico.