venerdì 2 maggio 2008

Eolo : la storia di un auto mai nata

Prima parte:

Eolo, re dei venti, nipote di Eolo figlio di Elleno, tutti personaggi della mitologia greca.
Eolo, (auto) – progetto di un motore ad aria compressa.
Ed ecco che da una ricerca di carattere ambientalista, in cui mi volevo cimentare, sull’ utilizzo dei venti, involontariamente mi sono imbattuto su questo nome, che mi ha fatto aprire uno dei cassetti della mia memoria.
Si, mi sembra di ricordare di questa macchina, che non costava molto e che consumava aria, tanto che a suo tempo ci avevo fatto una battuta di spirito: “…lo stato è riuscito a farci pagare in un modo o nell’ altro anche l’ aria che respiriamo!”.
Poi, invece, più nulla.
Ecco che però spinto dalla curiosità, ho iniziato a leggere quanto c’ era da leggere ( quello che non è stato oscurato sulle pagine Web).
Il più informato è sicuramente il blog
http://attivissimo.blogspot.com/2006/03/eolo-auto-scomparsa.html
Se si va sul sito http://www.eoloauto.it/ ci si imbatte in pagine pubblicitarie e in domini in vendita.
Allora ho incominciato a ricercare innanzi tutto l’ ideatore, un certo Guy Negrè, ingegnere nonché progettista di motori di Formula 1, che ha anche lavorato per il Team Williams.
Nel 2001 presentò a Bologna al Motor Show, questa vetturetta straordinaria, che con il contenuto di aria compreso in uno starnuto, non so quanti Km prometteva di fare, oltre tutto, con costi microscopici.
Subito fu un successo, pochi i metri percorsi, ma sufficienti ad incantare chi assisteva alle dimostrazioni. In breve tempo si realizzò anche la fabbrica in quel di Broni, con l’ assunzione di una settantina, ottanta persone in modo di entrare in produzione nel 2002.
Poi, come avviene spesso in Italia, qualche borbottio, un po’ di bandiere, qualche fischietto e un definitivo silenzio coperto da quella Cassa Integrazione che non si nega a nessuno, la Eolo Auto Italia, non parte.
Un mare di si dice : ed allora si dice che il Negrè non rilascia dichiarazioni in merito, non si conosce esattamente il perché del blocco, come non si conoscono i problemi tecnici, che si dicono abbiano fermato l’ inizio della produzione, ne, si dice, se siano stati di natura prettamente tecnica o di natura diplomatica. Insomma un vero “giallo” industriale
Intanto Giuseppe Bussotti, presidente della Eolo Auto Italia, non vedendo novità che preludessero l’ inizio della produzione e sentendosi abbandonato dalla ditta francese MDI, che si dice di proprietà del Negrè , la quale doveva fornire il supporto tecnologico, la cita in tribunale. Si parlò allora di un processo da svolgersi in Lussemburgo e di cui però non sono riuscito a rintracciare nulla.
Sembra, si dice, che l’ euforia incontrollata, perché dai risultati ottenuti altro non è, sia costata alla Eolo Auto un qualche cosa, come almeno 6 milioni di €, senza che sia neppure uscito un parafango dalla catena di produzione.
Ora quello che chiedo perchè mi suona strano e mi procura una serie di dubbi, è il come faccia una persona, se non di più, a cadere in situazioni simili; persone che dovrebbero possedere uno spiccato senso degli affari, che invece hanno edificato ed assunto ancor prima di comportarsi come dei San Tommaso, richiedendo disegni, macchinari e soprattutto collaudi definitivi con migliaia di Km di percorrenza.
Dal 2002 si è atteso al 2005 per prendere la decisione di chiudere la baracca, dare le dimissioni e mandare a casa i dipendenti.
Qualcuno arrivò a pensare che ci fosse lo zampino delle sette sorelle, ma sono i soliti "si dice…"
(continua)

1 commento:

Unknown ha detto...

Con colpevole ritardo, ti faccio gli auguri per il tuo nuovo spazio in rete.
Spero che questo blog abbia il successo che meriti e che ti faccia conoscere un sacco di ottima gene come è successo a me........

Ciao Quilly