venerdì 18 luglio 2008

CHE TEMPO CHE FA


di Dario Petrolati


Tutte le porte interne e le finestre aperte.
Questa notte, da insonne, ho aperto finestre e porte dei cortili del Centro così chè la giornata presumevo afosa, sarebbe stata più sopportabile.
Poi ho avvertito rumori di officina nel buio della notte ed ho pensato ai ladri e non mi sono alzato dal mio tavolo di lettura.
I rumori poi sempre più insistenti e forti mi hanno costretto ad alzarmi e sbirciare dalla grata di una finestra.
Altro che ladri, era il cielo arrabbiato, rosso come il volto di un ubriaco che si preparava a scaricare un pò di acqua su questa pianura troppo piatta, ormai tutta cementata come se fosse una enorme pista per aerei.
Apposta avevo brividi addosso e mal di testa, va bene che questo è di prassi, mio sempre compagno, era il tempo che cambiava ed io che sono uscito svestito come gli altri giorni avvertivo appunto lo sbalzo di temperatura, poi siccome sono anche fesso, per andare alla Wiennese senza ombrello mi son bagnato per benino ed ora ho dovuto cambiare un pò di roba, per fortuna che tengo sempre in ufficio qualcosa di ricambio, come se fosse la succursale di casa.
Alè, ora sta passando, anzi deve passare visto che oggi è venerdì e ci sarà il pienone di stagisti, almeno sino alle 19.
Tanto per cominciare la giornata lavorativa non in salita, presi i giornali e piegati, non li ho degnati di uno sguardo chè cì sarebbe sempre solo da inquietarsi.
Almeno la prima pagina, sempre contro Berlusconi, quelli che rubano,e gli extracomunitari ( marziani?) e i prezzi del pane e del latte e della benzina.
La radiolina ho dovuto spegnerla, chè adesso c' è "Prima Pagina" ed è la settimana col giornalista dalla voce ambigua del " Foglio". I miei giornali, il povero boccheggiante Manifesto che sta sempre per chiudere, bisognerebbe leggerlo con calma chè la gente che lì scrive sa fare bene il mestiere, anzi professione e non confonde condizionali con congiuntivi, la Repubblica ha dei validi e bravi giornalisti, ma dio santo De Benedetti, il patron , non possiamo considerarlo nostro alleato, industriale o finanziere di sinistra o progressista, solo perchè gli è capitato Berlusconi come nemico, non avversario politico. Le avventure di De Benedetti bisognerebbe conoscerle appena un poco, cercare tra le sue finanziarie nomi e cognomi dei soci , sedi e pensare alla galera che non ha fatto, solo sfiorato, senza vendere pentole, come il premier, si è fatto padrone ed alleato con persone dal passato ambiguo che ci dicono di stare di quà, ma in realtà i nomi degli amici, basta scorrerli appena, in mezz'ora ci accorgiamo che è un pirata della finanza, e tutte le sue Collegate, dalla CIR quotata anche a New York e nelle borse del Giappone. Amato, il campano, padrone dei mulini e pastifici che fa tre giorni in carcere eppoi recupera comprandosi con soldi non suoi, quello che vuole, quassù a Padova e Treviso, Sangati, Golfetto, Berga, ha fatto un bel polverone e con mercedes e soldi prestati a personaggi di Treviso, ha fatto tutt' uno, cassa integrazione, speculazione edilizia sulle aree fabbricabili, senza che nessuno abbia indagato, solo la voce apparentemente minacciosa dei sindacati, che poi mosci mosci, tra nuove sedi ed assistenza per i CAAF, hanno recuperato iscritti con la tessera in tasca ma col voto libero di protesta: vedi Lega.
Allora perchè insistere volersi illudere, hanno soldi e la battaglia passa sopra le nostre teste, hanno tantissimi soldi e vogliono averne di più.
Il mitico Scalfari, fondatore di la Repubblica, santone, considerato uomo illuminato ed oltre, venuto dalla suola dell' Espresso e da Il Mondo di Pannunzio, perchè fino a che Benedetti, non De Benedetti, ed Ernesto Rossi erano vivi stava in un cantuccio e gli stessi diffidavano dell'ambizioso Eugenio?. Lo stesso non ha mai avuto scrupoli per scegliersi alleati con i soldi.
Tutti sanno che Caracciolo il presidente di la Repubblica, sposato con una sorella dell' Avvocato Agnelli, fece da garante ed indirettamente fece sborsare allo stesso padrone della Fiat i soldi per creare Repubblica e servirsi poi del giornale stesso per combattere i padroni del Corsera. Così la Repubblica si trovò dall' altra parte perchè di là c' erano altri padroni del vapore e questo Ernesto Rossi lo sapeva, come lo sapeva La Malfa e tanti altri spiriti senza compromessi.
Ora la battaglia sulla nostra testa che stanno facendo i ricchi non riguarda noi , sono loro che litigano e non sanno quanto costa il pane o un litro di latte.
Chiedete al Prof. Sartori cosa pensa della destra e della sinistra? italiana, od anche al Prof. Monti, allora apriremo
gli occhi e non ci faremo ulteriori illusioni.
Ascoltiamo i dubbi della casalinga di Voghera, quella si, che sa la verità.

2 commenti:

Franco Giannini ha detto...

Ricchi, si ma ricchi di ambizione, di alterigia, di denaro, ma anche di stupidità. Si di stupidità...se solo pensassero che il bancomat sulle loro casse mortuarie, vellutate, imbottite, fatte di legni pregiati, non è stato ancora inventato. Dovranno lasciare tutto quello che hanno "guadagnato" calpestando ogni cosa e chiunque, con politiche e atteggiamenti, che quando è andata bene sono stati al limite della legalità, a figli incapaci (vissuti sempre all' ombra di padri despoti)che si mangeranno tutto con mogli o mariti alla faccia di si simili genitori. Questa è una realtà, con le solite eccezioni, pochissime, in un certo qual modo dolorosa, anche se è una rivalsa, piccola, ma sempre una rivalsa, di chi ha lottato una vita e se ne andrà tranquillamente senza sostanze da dividere con gli eredi, se non l' insegnamento di che cosa sia l'onestà

www.dariopetrolati.it ha detto...

Un mio difetto?.
Quello che scrivo,quando scrivo metto sempre nomi e cognomi,mi assumo sempre la piena responsabilità, anche penale,di cosa dico ed a quale proposito.Ho nominato nomi e cognomi sempre da ogni posto,sempre e mai che qualcuno mi abbia citato chè sono sempre stato o teste oppure ho altre prove per le mie affermazioni, a volte pesanti.
Solo una volta, una Signora, la vedova Ciano,Gloria Lucchesi nel leggere il suo nome in una mia poesia , ove la ricordavo bellissima , forse la più bella donna con la quale a Roma feci l'amore,mi scrisse una mail per dire che non sapeva chi io fossi.In privato ho rinnovato i bellissimi giorni d'amore con lei trascorsi,i luoghi e i nostri amici d'allora.L'ho ringraziata per avermi allora tanto amato e fatto sognare e ringraziato per la sua bellezza unica.Ora che non è più giovane e bellissima come allora io le ho ricordato anche quello e le sarò sempre grato per la fortuna che ebbi.Da allora non mi ha più dimenticato o finto di non ricordare.
Poi una missiva anonima ho ricevuto tempo fa,ed attraverso indagini,ho scoperto che era la stessa donna da Madrid a cui dedicavo poesie e lettere,Ella rispondeva e voleva voleva sempre sapere di me di tutto.Poi in un momento di deprecabile depressione mi minacciò anonimamente.Quando si sentì scoperta , dalla vergogna per la figura meschina è sparita anche se io l'ho sfidata.
Peccato che era intelligente e giovane.e si chiamava Maria.
Da allora non so più nulla, io l'ho sfidata, mentre all'anonima minaccia ella rispose fuggendo chissà dove.
Ecco sempre rispondo del mio operato in prima persona.
dario.