martedì 8 luglio 2008

LE FERIE DI UN PENSIONATO (...tra sogni, speranze, illusioni e cruda realtà)




di Dario Petrolati





Avere a mente paesi lontani esotici, oppure quelle strane terre che appaiono solo per televisione, chissà se poi esistono o sono solo trucchi per acquietare la nostra addormentata mente che di poco si accontenta ormai. Esprimere a voce normale il desiderio di poter tornare a Parigi, una settimana, non di più, come l' anno scorso da solo, chè mi sono sentito come in un racconto scritto da Maupassant, una comparsa niente di più, ma lo andare e tornare per i boulevards, les petites rues con le foglie secche e le case con dentro storie di piccola grigia borghesia, tanto descritte , vissute anche come Madame Bovary ed altre, tanti, tantissimi personaggi immaginati, non so, ma che hanno turbato riempito ore di giorni lontani, mentre con cavalletti strampalati i pittori dai nomi pazzeschi-immortali fissavano attimi, chiese, balli, e paesaggi con nudi puliti di donne solo da vedere, amare, impazzire, follie-follie come gridava piangente, presaga della sua fine, Violetta, e c'era Mody, il bel aristocratico livornese con le sue immortali povere muse dai colli lunghi come cigni. Quante avventure ripassate attraverso letture e racconti, quanta sete di bere e bagnarsi appena sotto la lieve educata pioggerellina dei Lungo Senna, troppi ricordi spezzati quasi, iniziati, abbozzati, sospesi per un anno, per sempre( ? ). Parigi in cartolina dentro la testa coi silenzi ovattati di Proust e le urlate sensuali provocazioni della Carmen di Bizet, e le scalinatedi Montre Matre con le ragazze correnti fuggitive che ridevano fotografandosi reciprocamente mentre il sole ancora arrossava angoli che solo lui e pochi altri conoscevano, dietro alberi frondosi enormi che nascondevano laggiù-laggiù , ove immaginavo solo, la Torre che domani o un altro giorno avrei guardato da vicino, da sotto, mescolato ai tanti turisti dagli occhi a mandorla , dalla pelle nera, pulita, brillante dei francesi d'oltremare. Parlano tutti veloce, ridono, comprano perduti felicemente nei larghi spazi della Città che ha ispirato artisti e avventurieri, gente che l' ultima volta che ha visto Parigi ha mestamente sorriso chè tutti hanno capito il segreto della vita solo allora , mentre la stessa se ne andava, via per sempre. Un sogno i piccoli trascurati, pieni di polvere antica, da dopoguerra, teatrini dove Sartre e l' esistenzialismo con relative muse incantavano nel buio nuove rivoluzionarie teorie di vita. Tutto sempre sveglio anche a mezzogiorno l' angolo ove ti aspettava l' antico amore di colore e quasi sentivi davvero ancora la voce di Juliette, mentre guardavi vecchie foto colme di nostalgia coi volti ripassati, ormai storia della grandeur che sempre si adegua ed indica come la vita, e quale, bisogna assorbire .Pensieri buttati, caduti per caso quasi, nostalgia e rimpianti per una età in cui i diritti ed i sogni quasi paiono vietati ormai. La vita corre o scivola lenta, sdrucita, i desideri inconfessati di unpensionato potrebbero a volte apparire esigenze fuori luogo. Allora qualcuno prende un libro e ripassa storie raccontate ed imparate a memoria, aspetta, seduto in un giardino che arrivi l' autunno, che passi l' estate e ritornino gli amici, quelli più fortunati che sono stati sulla Riviera Adriatica o 15 giorni dalle parti di Cortina. Mostra di cartoline e confessioni entusiastiche come da bambini. Il giro a tempo debito tocca a tutti, basta aver pazienza e non essere esigenti, così com'è oggi, questo oggi, bisogna accontentarsi, cercare un pò d' ombra e non immalinconirsi dietro a ricordi che sono ombre sempre troppo lunghe per i nostri brevi corpi. Verrà l'autunno, poi.

2 commenti:

Franco Giannini ha detto...

Ho aggiunto una riflessione al titolo, perchè i pensionati italiani, escluse le immancabili eccezioni, più che sogni, speranze rimangono solo illusioni e la cruda realtà di tutti i giorni: sacrifici, sacrifici e se sono fortunati, in estate, un posto all' ombra su di una panchina. Sembra facile il dirlo, ma anche trovare una panchina all' ombra non è poi cosa così scontata...
In TV hanno messo programmi e film riciclati, usurati, visti e rivisti, pezzi da cineteca, con le motivazioni più disparate che vanno da "...il meglio di...", ad un "...bellissimo film impersonato dai brillanti attori...". Ma se sono cose di così grande valore artistico, perchè lasciarle in visione solo in estate ai pochi "sfigati-privilegiati" che non potendosi permettere le "Vacanze" restano in casa davanti alla TV ? Perché prenderci per i fondelli ? Mancanza di Bon Ton ? Falsità ? Forse costoro (i programmatori) si sentono troppo intelligenti e credono che gli "sfigati" non abbiano compreso, che gli sponsor in questo periodo non pagano ciò che sono abituati a pagare, per ritorni che non ci sono, perchè i loro effettivi clienti (quelli che acquistano) sono temporaneamente assenti.

www.dariopetrolati.it ha detto...

errata corrige: fissavano chiese, attimi,balli , e paesaggi.
Solo per precisione chè una battuta, stampata unificata,al bravo Franco oltre i soliti meritati complimenti la preghiera di correggere,grazie,dario.

E' un pezzo pensato col cuore , la testa e la situazione vera si trovano sbattuti a terra , ma la realtà di un pensionato che non ha interessi in cui affogare la giornata è avvilente ed ingiusta.
dario