lunedì 7 luglio 2008

ESTATE VIOLENTA, ovvero LA QUIETE DOPO LA .....




di Dario Petrolati

Un gran fragore acqua, tantissima e vento caldo, tanto da non vedere fuori. Eppure è estate le previsioni del tempo, quelle che dicono sempre il contrario del vero, avevano annunciato alte temperature e bei giorni, almeno quassù nel famoso (?) NORD-EST. Che faccio aspetto, o mi preparo lo stesso, mi metto qualcosa che non stoni, scarpe di certo, quelle portate pochissimo, senza calzini, logicamente, pantaloni di cotone chiari come la camicia larga fintamente trascurata, ma bella e comoda, ed in mano una delle giacche sahariane, tanto per precauzione. Per andare dove poi, che se non smette, ed anche dovesse cessare, per strada e lassù a Piazzola nel Parco di Villa Contarini come sarà ridotto, tra acqua per terra, sul palco e le poltroncine. Meglio telefonare, cercare il servizio organizzativo ed avere confermato o meno se il concerto si terrà lo stesso, oppure hanno deciso per altra data. Difficile trovare liberi i telefoni, nonostante la liberalizzazione, quando servono ed è urgente la chiamata, li trovi occupati o c' è la vocina registrata che ti fa sentire scemo od anche peggio, ti suggerisce di chiamare più tardi e si scusa , dato il notevole traffico di chiamate. Quando sento queste risposte registrate che provengono da chissà dove non puoi rispondere nemmeno che dall' altra parte ove hai chiamato non c' è nessuno, nemmeno un chiarimento, un saluto, tutto automatico, previsto, sono i call - center, inventati sfruttati dalla finanza internazionale che rende ricchissimi oscuri volti senza anima, senza nome, sigle lontane in paesi dai nomi difficili a rintracciare. Pare un gioco tutto siglato in un approssimativo inglese e se capisci capisci altrimenti fa lo stesso. Tu di quà loro di là e via veloce l' offerta per il nuovo contratto vantaggioso che regala ..., regala, perché tu parli, tante ore gratis ,e giù belle ragazze seminude che dicono non so cosa dicono , solo ridono e aprono la bocca che tanto è tutto gratis. Che bluff, eppure c'è il così detto garante, che dovrebbe tutelare il consumatore, ma anche se non firmi in piccolo o perchè hai capito male, la multinazionale ha sempre ragione , ed allora vedi poveri sciocchi, famiglie intere su" Mi manda Rai Tre" invocare strillare , sono sempre spettacoli poco edificanti, gente truffata che non sa come e che fare. Oh ecco finalmente, dopo un'ora di tentativi Piazzola risponde: Il concerto causa temporale è rinviato a data che comparirà domani sui quotidiani locali. Oggi, allora, tutti a prendere Il Mattino o il Gazzettino per sapere a quale data è stato fissato il concerto. La cosa mi dà prurito in quanto mi costringono a spendere un euro in più, solo per sapere il giorno fissato, chè già ho il mio quotidiano affidabile La Repubblica. Gli altri giornali locali o regionali mi danno fastidio chè oltre ad essere concepiti male sono molto pettegoli e superficiali, pieni zeppi di pubblicità per roba che non posso acquistare, per roba inutile dai colori stupidi che riempiono le scaffalature dei supermercati. Logicamente o per rabbia, aggiro l' acquisto obbligato del locale quotidiano, poichè ho in mano ogni mattina l' intero pacco dei giornali della Federazione, del Centro Studi, della Fondazione etc., prendo il Mattino che è tutto interessato sulla tempesta di ieri, con nomi di località e foto di alberi caduti, tetti scoperchiati, ed appare la foto tra l'altre di Piazzola, con un servizio-evento: Rinviato il concerto....., ed allora faccio una fotocopia del tutto e rimetto a posto il foglio che ho usato per interesse personale. Con l' euro risparmiato dall'acquisto del quotidiano ci berrò un caffè ed avrò anche il resto. Questi sono i conti che debbo fare per sentirmi anche meno sfruttato-irreggimentato-stupido. Passata la tempesta, a sprazzi violenta e che a volte interrompeva come svogliata, per poi riprendere quasi dispettosa più forte chè pareva doversi sfogare contro una ingiustizia immaginaria. Invece è la natura, tutto e solo natura, i desideri, i programmi di noi esseri viventi vengono poi, la natura deve fare il suo corso. Ma c'è sempre qualcuno poi che tira fuori il problema ecologico, il buco dell'ozono, la memoria dell'uomo corta irrispettosa. Allora quasi sereno, nella pausa, sono uscito di casa per andare a farmi 4 passi sui marciapiedi bagnati, sotto gli alberi che gocciolavano un poco, per arrivare alla pasticceria d'angolo che sa fare il caffè saporito come quello della Wiennese, quasi. In giro solo macchine veloci che schizzavano acqua da tutte le parti, strade allagate chè i tombini subito si chiudono sulle grate per le foglie cadute, la carta, il di più che seppur pagato-prodotto non serve a nulla. C' è Silvia nel giardino, ha appoggiato il monopattino al muro e mi racconta i successi di scuola, le materie preferite, mentre cerca la lumaca che prima in strada ha raccolto con le mani " per salvarla dalle macchine " e l' ha nascosta nella siepe del giardino per farla vivere. Sorride educatamente come può e sa fare una bambina serena di 11 anni, canticchia sempre e le piace suonare la chitarra. Così invece di trasferirmi a Piazzola e passivamente assistere ad un concerto ho chiacchierato, ascoltato le parole , le belle sorridenti espressioni di questa bambina che mi da del lei anche se ci conosciamo da tanto tempo. Tutto ha una misura, per Silvia chissà quanto saranno 11 anni ?, per me un lampo. Tutto qua, auguri per il tuo futuro bella bambina, ciao Silvia.

2 commenti:

Franco Giannini ha detto...

Un piacevole racconto di una giornata iniziata non bene ma terminata nella piacevole semplicità del poco, come solamente i bambini, sanno fare e trasmetterti.
Forse bisognerebbe fermare la crescita a 12 anni, non di più.
Dopo inizia la malizia e con essa tutti i difetti del nostro mondo, molti autorizzati, altri sopportati, altri inconfessabili.
Ma fino a 12 anni ancora c' è l' innocenza di una manina che salva una lumacchina....Spero solo che questa innocenza le continui per tutta la sua ancora lunga, lunga, lunga esistenza.

www.dariopetrolati.it ha detto...

Sono avventure che valgono una giornata particolare.
Silvia e la sua delicatezza le sue parole educate, quando canta da bambina che imita le grandi,domenica pomeriggio dopo il temporale, nel giardino ho visto ed ascoltato una bambina educata che meriterebbe un mondo migliore.
dario