martedì 22 luglio 2008

...E TUTTO AD UN TRATTO....SUCCEDE !!!


di Dario Petrolati


Quando la mattina i genitori aspettano la figlia che ancora non s' è vista, comincia l' agitazione.
Più o meno nascosta la preoccupazione assale lo stomaco dei genitori che non sanno più cosa pensare a chi chiedere consiglio aiuto.
Eppure la figliola non aveva mai dato pensiero alcuno, aveva sempre studiato ed ubbidito ai suggerimenti-consigli che sempre avevano dato quando la sera usciva con la comitiva, bravi ragazzi, mai stupidaggini o richieste da impensierire.
Ma stavolta, è quasi giorno, e tra poco i genitori debbono andare al lavoro, come si fa ad uscire di casa e non sapere perchè ancora la figlia non è tornata a casa, come si fa, andare a lavorare per finire il mutuo, avere la testa da un' altra parte, insomma si prende il telefono e dopo il giro dei genitori che anche loro ancora nulla sanno, comincia l' agitazione collettiva, di quartiere e l' ansia, la paura i brutti pensieri si fanno sempre più pesanti.
C' è chi telefona ai carabinieri, in Questura, alla polizia, si prova ovunque quasi sino a perdere la testa.
Qualcuno più lucido, pratico accende la televisione locale, la radio, ma solo canzonette e quiz registrati, visti ieri sera, ma si dai, perchè se fosse successo qualcosa già si saprebbe.
Dicevano una volta, chi fosse non importa, che le brutte notizie si sanno subito, sono veloci eppoi perchè dovrebbe essere successo qualcosa di brutto?, sono ragazzi, giovani e quando si divertono scordano i genitori che esageratamente stanno sempre in pensiero.
Poi c' è chi fuma, chi dei due prende la macchina e comincia a vagare, cercare, così da più vicino a casa sino ad arrivare al posto di lavoro e verbalmente chiede un permesso per motivi famigliari e ricomincia la caccia.
L'altro, che è rimasto a casa per sentire il telefono se suona, pensa che al ritorno indietro del coniuge in macchina saranno in due, tre, la comitiva in parte dei ragazzi, le pensa tutte.
E il tempo passa veloce e lento pesante viene sete e non si sa più come ingannare l'attesa.
Dal Lido, arriva una notizia al pronto soccorso, pare che alla festa non autorizzata, sulla sabbia tra il rumore i gridi di gioia confusa ci sia qualcuno che non si sente bene.
Poi rapide come i tuoni le notizie si fanno particolareggiate, tremende, impossibili.
L' età, il sesso quasi combaciano, ma non può essere nostra figlia, sarà un' altra ragazza, trascurata dai genitori, la nostra no, non può essere, ci saremmo accorti. Il dolore, la follia colpirà un' altra casa, non la nostra.
Si piangerà altrove, chè noi non meritiamo la sofferenza ancora, dopo tanti sacrifici, no non siamo noi i genitori di quella ragazzina o poco più, che per una pasticca a poco prezzo si è bruciata il cervello, sta vegetando, morirà può darsi, ma non nostra figlia.
La nostra no.
Come non si sa mai bene, si arriva all'ospedale, ci sono particolari sempre più odiosi, che spaventano, capelli, età, comitiva. Quasi pare sia una della comitiva eppoi invece qualcuno guarda i genitori e quasi sguscia.
Arrivano gli abbracci degli altri, perchè, oddio, ma allora, allora piangono, strillano per noi.
Ma come, chi sta morendo è nostra figlia, lei , impossibile, eppure i medici, la polizia, ogni indagine parla di lei, la nostra bambina, si divide la coppia, le analisi, il caos, il dolore. La mamma da una parte, il padre dove?, la figlia, la bambina oramai non è più che una ex vivente, la pasticca maledetta ha bruciato il cervello.
Davanti la tv, spiega il chirurgo cosa è successo, la gente a casa mangia e guarda il telegiornale locale, vede e pensa sempre che sono fatti estranei, roba di gioventù perduta, famiglie mal assortite.
Ma la ragazza, la ragazza così in un lampo, per gioco, per una pasticca da due soldi è morta mentre si divertiva, cantava sulla sabbia.
Gridavano i ragazzi allegri credendo di divertirsi: dai facciamo casino!
Così per nulla, tutto sparisce
.
Domani è un altro giorno.
Chi piange non si sa, il dolore sarà muto.

5 commenti:

Franco Giannini ha detto...

Una cronaca rielaborata che sarebbe riduttivo definirla con il semplice aggettivo di "toccante".
Mi chiedo solo come si faccia a riciclare nel divertimento, nel lusso, quei pochi euro "guadagnati" con lo spaccio di queste sostanze.
Mi chiedo come si possa prolungare la propria "agonia di vita" assurda, come quella che fanno questi spacciatori, con le coscienze cariche di rimorsi.
Sarà forse che anche i loro cervelli sono ormai bruciati da queste pasticche, le coscienze hanno preferito abbandonarli e i rimorsi, privi di qualsiasi alloggiamento mentale, non li colpiscono come dovrebbero.
Insensibili, corruttibili, psico dipendenti, capaci di reazioni solo fisiche, brutali, dettate dall' istinto di sopravvivenza che per loro è diventata il "vendere" magari 3 per avere la propria dose gratis.
E l' orrore di tutto ciò sta nel fatto che con le guerre, ci abbiamo fatto il callo, con gli sbarchi ci abbiamo fatto il callo, Il sangue non ci spaventa più, le scene più cruente quasi che stuzzica l' appetito sia a pranzo che a cena, ora anche la droga ci colpisce sempre meno...magari è arrivata l' ora di commuoverci per qualche cosa...è agosto, ed allora è bene cominciare a spolverare le campagne contro l' abbandono degli animali.
Giustissime, anche perchè è una campagna che ci riguarda molto da vicino. Una volta si diceva l' uomo era un animale con la ragione.
Oggi lo definirei, per quanto sopra espresso, che un animale che ha perduto la ragione e si è "arricchito" di molti torti.

LorenzoMan ha detto...

Bello. Da padre di due bimbi piccoli che, troppo presto, cresceranno, capisco l'angoscia che il tuo post così bene racconta.

www.dariopetrolati.it ha detto...

E' quì da queste parti,Lido di Venezia,che succedono fatti che coincidono con la morte di giovani , la sparizione di speranze che avrebbero potuto essere-rappresentare l'Italia di domani.
Esperimenti chimici che fruttano danaro , una pasticca a 10 euro che " brucia " il cervello di una ragazza 15-16 anni cosi'come se fosse un fiammifero che accende una sigaretta:una fiammata in mezzo a risate nel buio dell'estate tra mille e mille giovani voci non differenti da quelle che dicono papà-mamma con fiducia estrema , ma che magari in un attimo di scoramento improvviso bevono la vita che il futuro fatto di speranze ha buttato via senza che si accorgessero.E manco la disperazione dei genitori sentiranno e nemmeno coscienze di qualcuno turberanno.
Alcool , come in Friuli,droga, balconi alti da cui spiccare l'ultimo volo.
dario

www.dariopetrolati.it ha detto...

Quell'appello lanciato a Franco per Annalisa,aiutatemi ,ho strani presentimenti.
Suggeritemi parole chè attende anche poco.
Non saprei darmi pace e giustificazione, poi,
grazie.
dario

www.dariopetrolati.it ha detto...

STORIE CHE NON FINISCONO MAI,LE TROVI AGLI ANGOLI CI SBATTI LA BOCCA E RIMANI INTONTITO.
VITA DANNATA, CHIUNQUE TROVI PER STRADA ANCHE CON LE SCARPE IN MANO.
FERMIAMOCI,C'E' QUALCOSA CHE NON VA ,CREDO CHE TROPPE COSE STIANO PRECIPITANDO CHISSA' DOVE.


A LORENZO I MIEI PIU' COMMOSSI AUGURI PER I SUOI PICCINI.
VEDRAI LORENZO CHE CI SAPRAI FARE E LORO CAPIRANNO.
CON MOLTA STIMA.
DARIO.