mercoledì 9 luglio 2008

NUTRIMENTI DELL' ANIMA E DEL CORPO (momenti di vita...)




di Dario Petrolati




Che bella stamattina.
Ovunque sbatte il sole rosa, sulle mura dell' Arco di Ponte Molino, e se mi giro a metà, come per gioco o in film di fantasia, c' è l' ancora deserta stupenda Via Beato Pellegrino lunga-lunghissima, misteriosa, affamata di giochi e grida di ragazzi che più tardi l' affogheranno, l' ombra calda amichevole da una parte con i portici restaurati e dalle luccicanti porte antiche, sempre chiuse, ma dalle quali traspirano preghiere sussurrate che si levano dalle gole delle suore di vari ordini ed età, l' altra parte avanza o arretra secondo l' altezza dei palazzi, la luce non ancora calda di questo sole la cui sagoma so solo ricordare. Non si vede, sta nascosto quasi, dietro a qualche curva degli Euganei o Castello antico ed allora di riflesso questa luce trasparente arriva di corsa lo stesso e si fa vedere e sentire chè oggi deve essere giornata allegra, festosa.
E da Maurizio (l' edicolante NdR) infatti c' è la fila, tra persone anziane che formano un' immagine inscindibile coi luoghi attorno l' edicola ricoperta di giornali e giochini, ragazzi coi pantaloni corti che vanno a piedi o in bici per le varie Facoltà sparse per la Città.
Tutti ci si saluta come se fossimo da tanto conoscenti. Ma tu chi sei e tu che mi guardi col volto leale di ragazza intelligente, quasi senza trucco, coda di cavallo bionda e bici che sembra improvvisata, fatta coi pezzi di vari recuperi, scatti improvvisa dopo la fermata a striscio, presa la Repubblica o il Manifesto, chè sempre ficcanaso o curioso debbo sapere chi saluto, a chi dono il buon giorno, e vedo con speranza che questa bella gioventù è orientata come me , non ho mai visto uno di loro prendere Libero od altra stampa di regime. Buon giorno dico, buon giorno ricevo e via che la vita di questa giornata comincia bene nonostante le notizie stampate od urlate all' americana.
Si sente voglia in giro di reagire come se l' incubo, la cattiva previsione cupa globale fosse stata solo una sciocca minaccia di pessimo gusto. Ci sono i libri, si legge, si studia, si pensa, fuma e sorride al bosco appena aperto del Maldura, dove c' è cultura non alligna inganno, il bello sapere ha preso il sopravvento sul costo pesante della vita, e tutti i nuovi termini usati nella finanza globalizzata sono ridicolmente accantonati come vecchi pezzi di carta bianca senza scritte. Ancora una volta l' intelligenza giovane ha prevalso, il desiderio di conoscere ha sotterrato ambizioni e bugie. Si ode sempre discreto il suono del piano che scivola tra le mani delicate del figlio del console americano, ora può riprendere gli esercizi anche più forte, e fare sogni, sentire emozioni che il bel cortile al numero 16 accoglie , contiene sino a sera. Quante note fuggite con discrezione da quelle finestre hanno allagato l' aria educata di questo misterioso angolo di Padova. E mentre io pel freddo d' inverno, o il caldo soffocante per l' incipiente estate mi son sempre scordato di chiudere i vetri della mia finestra, allora mi accorgo di aver rubato senza dolo ma per bisogno di comunicare, sentire la vita passare tra le dita arrivarmi all' anima (?) e ricordare, pensare, emozionarmi, confondermi piacevolmente tra queste carte che mi circondano.
V' è posto anche pel ricordo sfumato delicato del volto sorridente del vecchietto, conosciuto all' edicola di Maurizio, chè rimasto vedovo, ha i prodotti dell' orticello che gli avanzano. Allora ha preso coraggio e mi ha chiesto se mi piacciono i fiori delle zucchine, quelle che si fanno fritte, ho creduto di capire, ho molto gradito il pensiero. Così da domattina all' edicola di Piazzale Mazzini, oltre al quotidiano troverò in regalo il pensiero dell' uomo anziano, conosciuto appena, io gli regalerò un poco di amicizia semplice, in cambio di prodotti dell' orto vicino alla Basilica del Carmine.
La vita offre sorprese semplici che la rendono anche preziosa.

4 commenti:

Franco Giannini ha detto...

Due istanti di una giornata che sembra identica a tante altre, ma che invece ad un attento osservatore, svela tante sfaccettature: il solito tran tran frettoloso dei giovani, quello più mistico, posato, fresco che proviene dalle spesse mura delle chiese, quello musicale e rilassante che riempie il "Cortile" in cui è impegnato il figlio del console e l' incontro di uno sconosciuto che ti ripaga con dei fiori di zucca, il bisogno di una parola, di un istante di compagnia, di un sentire qualcuno partecipe dei suoi piccoli interessi.
Il nutrirsi anima e corpo di quel poco che la vita ci offre ogni giorno...basta andarselo a cercare e saperlo scovare tra le pieghe della quotidianità

www.dariopetrolati.it ha detto...

Grazie del commento Franco.Solo non vorrei costringerti a leggere le cose che tu laggiù-laggiù non puoi vedere o sentire,solamente una persona amica e sensibile può immaginare le mie emozioni ciò che vedo.Tu sei quello, amico fraterno.
Laggiù a cercare e sentire , vedere ed udire, la mia vita , come se fossimo assieme.
Giorno verrà, vero Franco.....?
dario.

www.dariopetrolati.it ha detto...

Oggi è passata Alice di corsa.
La stagista di Feltre bella scura giovanissima cortese.
Ci si vede mi ha detto con le labbra.
Sono ancora bloccato sul lavoro , non si finisce mai di odorare beltà ed intelligenza.
Forse potrebbe essere paragonata ad Alessandra,assieme potrebbero causare una lite,per bellezza, intelligenza, avere la loro età, già poterle vedere e lavorarci assieme è un premio.
dario

www.dariopetrolati.it ha detto...

Adesso sono le 12,15, la gente mangia,chiacchiera ,sbrodola,alza la voce.
Alcuni miei amici sono in partenza per le ferie, altri debbono tornare, ancora.
Domani l'intera struttura del Centro Studi sarà sotto la mia responsabilità.
Non mi fa paura.
Solo mi pesa e lo nascondo restare sempre da solo.
A casa-qui.
No qui al Centro ci sono gli studenti, loro fanno casotto mi vogliono bene.
Chissà perchè.
Ieri Olga mi ha detto :chi semina raccoglie.
Attorno nelle case ove abbiamo vissuto ho solo gettato sale.
Ora fuori, per strada la gente estranea mi regala uno sguardo.
Tutto quì.
dario