domenica 20 luglio 2008

A PECHINO LA PRIMA MEDAGLIA D' ORO OLIMPICA


di Franco Giannini


I bar pechinesi, in special modo quelli nelle vicinanze degli stadi, sono stati diffidati dalle autorità locali, a servire bevande alle persone di colore ( vigliaccheria anche nell' uso della terminologia, per il timore di scrivere Neri) ed ai Mongoli in quanto ritenuti colpevoli di traffici di droga i primi e di prostituzione i secondi http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=18439 .
Sembra di essere ritornati in USA o in Sudafrica, il tempo passa inesorabile per gli altri, solo loro rimangono imperturbabili mummie viventi.
Un pò come se da domani gli occidentali non servissero più consumazioni ai cinesi, in quanto esportano prodotti contraffatti, pericolosi ed inquinanti, e come mano d' opera impiegano l' infanzia...questa non sarebbe una causale di discolpa (anche se rispondente al vero), ma una semplice ottusità mentale.

Dopo questa ordinanza, si appresteranno quanto prima, se ancora non lo hanno fatto, a definirla "non razzista ma di tutela dell' ordine pubblico". Credendo così di tutelare la loro immagine, e nel contempo salvaguardare anche quella di coloro che ci parteciperanno in nome della fratellanza tra i popoli, della pace universale, del progresso o "puttanate" del genere. Chiamarla retorica sarebbe troppo riduttivo.

Una cosa però sono riusciti a fare i "cinesi" ( e per cinesi non intendo di certo il popolo succube ), si sono aggiudicati, senza ombra di dubbio alcuno, per merito dei loro meriti, la prima Medaglia d' Oro Olimpica, quella della Vergogna. Ad applaudire e tutti in piedi, al suono dell' immancabile ed incolpevole inno, tutti i rappresentanti degli stati partecipanti di già colpevoli per la loro sola presenza, come pure tutti gli atleti schierati al centro dello stadio come la tradizione obbliga. Salvo che la dittatura cinese non sia riuscita a modificare anche questo. Chissà che qualche atleta "di colore" si sentirà "piccato" ed infischiandosene degli sponsor, dei guadagni, ma in nome dell' amor proprio ed orgoglio per il colore della sua pelle, rinuncerà all' ultimo istante a partecipare a queste che ci ostiniamo a chiamare Olimpiadi o salirà sul podio con il pugno chiuso in un guanto nero, alzato verso il cielo ?

Oltre a questo, c' è sempre da ricordare il problema del Tibet, che molti hanno di già dimenticato non per vuoti di memoria, ma per non procurarsi dei "vuoti di mercato" e di conseguenza perdite economiche.

Si era vociferato di un invito ed una presenza del Dalai Lama, subito però rientrata, quasi si fosse annunciata una grossa eresia.

Pechino, in pochi giorni risolverà il fattore inquinamento ambientale: pugno di ferro (dittatura) con targhe alterne per la circolazione delle auto ( e qualcuno ha approfittato di acquistarne un' altra con la targa diversa, a quanto pare l' occidente docet ), chiusura di oltre 300 fabbriche per due mesi (fregandosene del personale immagino), 300 mila vecchie auto a cui è stata vietata la circolazione ( i cui proprietari immagino non potranno permettersi di acquistarne un altra nuova), 10 mila apparecchi di ogni tipo che fungeranno da "grande fratello" per ogni cosa si vorrà sapere e controllare. 100 mila militari e poliziotti e 600 mila volontari controlleranno il tutto con innumerevoli posti di blocco. Che orientali sarebbero però, se non avessero chiesto pazienza ai loro "sudditi" per i disagi che stanno causando. Si disagi, due mesi senza lavoro in Cina lo chiamano disagio. A quanto pare a livello di terminologia si stanno adeguando a noi.

Si è parlato giorni or sono, anche della possibilità in mano a Pechino di poter intervenire, in caso di necessità, sulla situazione meteorologica sfavorevole, durante la cerimonia di apertura. Quello che ancora non sono riusciti a controllare e non pubblicizzano, sono le alluvioni causate dalla politica di deforestazione praticata incoscentemente in Tibet, ma intanto chi paga è il popolo.

Che dire del decalogo comportamentale per lo spettatore, e le disposizioni alla cittadinanza dettate dal timore di vedere scoperti i loro "scheletri" sospettati ma taciuti:
no striscioni, no pubblicità, no al tifo esasperato, no all' alcool (comprensibile), no alle nudità (come se ciò fosse cosa usuale in altri stadi), no agli ubriachi (comprensibile), no agli ombrelli, apertura dei negozi dopo le ore 9 e chiusura un' ora più tardi di quanto fanno ora (per combattere lo smog), fermo di opere in corso nella città, chiusura di numerosissime ditte che inquinavano, rispediti a casa migliaia di operai migrati a Pechino http://it.notizie.yahoo.com/rtrs/20080721/tso-pechino-olimpiadi-operai-89ec962.html .

Tutto ciò loro la chiamano "organizzazione", io la chiamo repressione, dittatura, timore d' insuccesso, inciviltà, incapacità, razzismo, violazione dei diritti civili soppressi, fallimento del vecchio sistema ormai obsoleto.

Come si concluderanno queste Olimpiadi ? Sicuramente con l' esaltazione degli atleti cinesi, che una volta che avranno "vinto" tutto quello che c' era da vincere, con le "loro straordinarie" prestazioni, susciteranno, ne sono convinto, "perplessità" e "dubbi" destinati a restare tali ma in bocca a falsi ben pensanti con delega al mugugno postumo che come si sa non fa male a nessuno.



6 commenti:

www.dariopetrolati.it ha detto...

E' amorale Franco,vigliaccamente amorale andare alle Olimpiadi in Cina.
E' un paese ove vige la pena capitale,regna il capitale della mafia,hanno distrutto la natura e lo chiamano ancora comunismo.
La Cina fa comodo se compra,non rispetta il trattato di Kioto,c'è miseria e sfacciata ricchezza dei migliori amici degli americani.
E le banche ? ed il rispetto dei poveri ?
In Russia agli americani non ci sono andati, mi pare , è solo questione di soldi.
E' amorale e sai chi è l'unico atleta ( Ex. ) che si è apertamente opposto con una denuncia pubblica?.Mennea!
Basta,il resto del mondo tutti a schiena piegata.
Io non le guarderò.Se ne fregano di me.
dario.

LorenzoMan ha detto...

Ritengo sia estremamente più amorale che imprenditori occidentali aprano filiali della loro catena produttiva in Cina, sfruttando il basso costo della manodopera (tenuto basso grazie alla mancanza di regole e sicurezza). Questo ha come contropartita la massiccia immigrazione di cinesi in occidente, prima sfruttati da altri piccoli imprenditori locali, poi imprenditori a loro volta (vedi Prato). Cina ed India non possono essere visti come il male quando ci sono le Olimpiadi e come un'opportunità quando si spengono i riflettori. Ora l'occidente si mobilita solo per darsi un tono, ma in realtà non siamo meglio di loro e del Tibet fino a ieri, e da domani, non gliene frega niente quasi a nessuno. Embargo alla Cina come al Sudafrica? Se siete disposti a rinunciare al 90% degli oggetti che avete...

Franco Giannini ha detto...

Quello che io cercavo di dire in modo logorroico, tu sei riuscito, Lorenzo, a sintetizzarle in quattro righe...sono d' accordo con te. I cinesi, gli indiani, insomma tutti i vari "popolo" nelle sue varie colorazioni di pelle e di ideali, non hanno nulla a che fare con questi burattinai della classe politica ed industriale. Purtroppo è questa che però riesce a tirare i fili finché non tirerà anche le "cuoia", avvalendosi dell' ignoranza, della paura, della soggezione. Solo la scolarizzazione e la cultura può svegliare i paesi sottosviluppati, mentre da noi(paesi considerati evoluti)si dovrebbe puntare sui giovani affinché si interessino ai tanti problemi dell' "essere" di questo nostro mondo in declino e non solo soffermarsi sbavando sull' "apparire" delle bellezze delle "griffe", i viaggi di piacere nei paesi esotici, l'auto di lusso, il telefono ultima versione. Ecco che il cerchio si chiude e qui ricomincia tutto.
Ma poi mi fermo e penso che i colpevoli di tutto ciò siamo noi anziani, perchè siamo noi ad aver educato i nostri figli in questo modo, ed allora mi chiudo in un doppio rammarico...Ma sono sole parole gettate al vento.

LorenzoMan ha detto...

Sai, Franco, a me non piacciono molto quelle che chiamo "macrocategorie": uomini-donne, italiani-stranieri, giovani-anziani ecc.
Ritengo, come credo sia facile ritenere, che il mondo sia governato da pochi e questi pochi hanno semplicemente fatto leva su quelli che, in termini di marketing, vengono definiti "bisogni latenti". Sono quelle passioni che abbiamo ma che non sappiamo di avere finchè non ci propinano il prodotto che prima le porta alla luce e poi le soddisfa. Chi gestisce tutto questo è in grado di far indebitare una famiglia per telefoni, televisori, decoder, SUV, vacanze, materassi e pentole che, nella maggior parte dei casi, non servono a niente se non a placare dei bisogni creati ad hoc. Per alimentare questa catena stanno divorando il nostro pianeta e sarebbero disposti a tutto, figurarsi a sacrificare qualche milione di cinesi. E mai come in questi casi la dittatura aiuta.

www.dariopetrolati.it ha detto...

Si Lorenzo , io son capace di rinunciare a quanto dici,già lo faccio.
Quando posso acquistare qualcosa di indispensabile guardo sempre la marca,da dove viene,perchè costa così poco,chi c'è dietro ,chi finanzia e chi incassa.Ma da un pezzo mi rompo le scatole per stare con la coscienza a posto ed in uno mi accorgo di tentare ,di conoscere sempre la storia dell'oggetto,studiare l'iter del medesimo e succede che quel poco che compro mi svuota sempre le tasche lostesso.Io so che i cinesi e gli indiani,gli altri insomma, sono sfruttati all'osso prima da noi poi tra loro si scannano e questo sempre in nome del dio danaro.Danaro che non si vede circolare,sono le borse la finanza creativa che comandano ed io porca miseria mi accorgo di essere sempre gabbato.Non sono daccordo per le Olimpiadi chè dovrebbe essere una festa, una pausa delle violenze,ma sai Lorenzo che risponde la gente ,anche quassù?,che non debbo mescolare la politica con lo sport!.
Si perchè lo sport è puro e la politica no.E questo lo predicano i nuovi compagni e gli amici dei compagni confusi.Il Milan per esempio non c'entra nulla con Berlusconi,così come la Fiorentina,mia squadra del cuore ( diciamo)è pura perchè è di della Valle apparentemente avversario di Berlusca,anche se amico del cuore di Clemente Mastella.Ladri, non industriali bensì finanzieri e finanziatori oscuri con veline per figlie, mogli, amanti.Lo sport in primis lo fanno con i soldi per rientrare col doppio e lasciare deserto ovunque passano.
Io non guarderò le luci di Pechino.
Ciao Lorenzo, e poichè mi girano molto, scusami se non sono stato chiaro e troppo, invece logorroico.
Spero comunque che si sia capito almeno lo spirito.
Ciao con stima.
dario.

Franco Giannini ha detto...

Vedi Dario, ritengo che chi ti dice che lo Sport è puro e la politica no, evidentemente è colui che si sente di conoscere lo sport perchè poggia, la domenica, le chiappe sulle gradinate dello stadio. Lo Sport è quello che pratica tuo nipote undicenne, ed ancora pulito. Quello a cui si assiste la domenica, è industria sportiva, con tutti gli intrallazzi, i sotterfugi, le intercettazioni, il gioco d' azzardo deplorevole comunque e chiunque sia il gestore(Stato Compreso)e da qui alla mancanza di purezza il passo è breve...come nella politica.
Io ho praticato sport per 15 anni e poi ho abbandonato e ho rimesso piede in una palestra quando mio figlio ha incominciato a giocare a pallacanestro. Un periodo di 6/7 anni bellissimi, poi anche li ho dato forfait, da quando da sport educativo, si è passati allo sport "maschio". Alle prime scazzottate in campo ho preferito restare a casa. E da questa età 14/16 anni quello sport che dovrebbe cominciare a godere nel pieno del suo valore di mens sana in corpore sano, invece, abbandona questo ideale per proiettarsi verso altri che non sono quelli miei e che penso non dovrebbero essere quelli dello sport: Violenza, doping, professionismo.
Ecco, il tutto rovinato per il raggiungimento di veloci traguardi che aprano le porte al professionismo, ai guadagni, alle veline, alla bella vita.