di Dario Petrolati
Con quest' aria che tira me ne andavo così alla Wiennese pel primo caffè della giornata.
Appena chiuso il cancellone in ferro del cortile amato, in Via Beato Pellegrino, ove si trovano gli uffici dove lavoro, sento una voce amica di donna alle spalle che mi saluta con gioia fresca che ben si addice al posto ed alla giornata felice.
Ancora non è passata l'emozione in giro per la liberazione di Ingrid Betancourt, chiunque, anche chi non sapeva ora conosce la Storia di questa Signora coraggiosa, bella, aristocratica, madre, che abbraccia composta i suoi figli dopo sei lunghi anni di terribile prigionia.
E' Rosetta Molinari http://www.centrostudiluccini.it/attivita/resistenza/pdf/donne.pdf che mi saluta e si ferma sul marciapiedi aspettando di raccontarmi cose di vita sua, sempre da imparare, vita impegnata nel Partito , nell' U.D.I., nel Sindacato,cose e parole sempre nuove come se fosse una scuola per strada.
Quando Rosetta parla e va dagli Stati Uniti all' U.R.S.S., dice episodi di storia vissuta sempre in prima persona, menziona nomi di persone che ha conosciuto, coi quali ha lavorato, nomi che ora si trovano anche sui libri di storia.
Parte sempre da Parma, dove trascorse la sua infanzia, ove era nata, ed imparò dalla madre ed il padre antifascista, al tempo in cui la gloriosa Città intera si oppose all'invasione dei moti rivoluzionari fascisti con materassi, letti, camere intere per barricate. Io non conoscevo il fatto storico e con stupore e per ricordo presi delle cartoline in bianco e nero che ricordavano il coraggio e la gloriosa resistenza della Città .
Eppoi presa dal solito entusiasmo che sempre la caratterizza Rosetta mi raccontò della galera che il padre subì a Padova, lavorando come prigioniero politico per la Rizzato, che costruiva biciclette.
E la Resistenza e la casa al Portello ove tra osterie e" case povere " i comunisti si scolarizzarono per preparare la Liberazione e la cacciata dell' invasore.
Fresca nelle idee e per la passeggiata mattutina , Rosetta scivolò sulla guerra di Spagna, con tanto ardore che mi promise a prestito un libro del periodo scritto da Pino Cacucci.
E' stata la seconda persona che con dovizia di particolari mi ha parlato dello scrittore-storico-imbelle: Pino Cacucci.
Come in un lampo mi è venuto in mente il ricordo e lo stupore in cui la sera di un anno fa, Maria dalla Rizza mi regalò un libro con dedica su Tina Modotti http://www.ibs.it/code/9788807818301/cacucci-pino/tina.htmlhttp://www.comitatotinamodotti.it/tina.htm, scritto proprio da Cacucci.
Eravamo al Centro Studi (Luccini n.d.r.) e prima di partire per Madrid passò a salutarmi regalandomi quel libro ove pose una larga dedica che sembra un disegno.
Si stupiva Maria che io non sapessi i nomi, i luoghi, i fatti, che lei sciorinava con sveltezza, quasi scandalizzata della mia ignoranza, in fretta mi raccontò la vera storia della morte di Tina,ci suoi amori, le battaglie, ovunque ci fosse da portare un seme di speranza per i soccombenti.
Fu una lezione fatta in un angolo del tavolone nel mio ufficio, mentre Giovanni e Tosi parlavano contenti di essersi ritrovati.
Dovetti quasi chiudere la porta, chè per l'età e l'entusiasmo più che parlare, i due personaggi della storia veneta di 50 anni fa, urlavano quasi come due bambini irrispettosi.
Così di mattina presto, piuttosto che bersi le note televisive, capita a chi esce di casa di fare incontri inaspettati e di conseguenza rinfrescare la memoria per fatti e persone che per poco magari stavano supini.
Dopo l' abbraccio di saluto ho tirato diritto per la Wiennese, mi sembrava per un pò di udire ancora la voce di Rosetta e dietro a lei ricordi inquieti, sole che cominciava ad illuminare le mura e gli archi di Padova.
Appena chiuso il cancellone in ferro del cortile amato, in Via Beato Pellegrino, ove si trovano gli uffici dove lavoro, sento una voce amica di donna alle spalle che mi saluta con gioia fresca che ben si addice al posto ed alla giornata felice.
Ancora non è passata l'emozione in giro per la liberazione di Ingrid Betancourt, chiunque, anche chi non sapeva ora conosce la Storia di questa Signora coraggiosa, bella, aristocratica, madre, che abbraccia composta i suoi figli dopo sei lunghi anni di terribile prigionia.
E' Rosetta Molinari http://www.centrostudiluccini.it/attivita/resistenza/pdf/donne.pdf che mi saluta e si ferma sul marciapiedi aspettando di raccontarmi cose di vita sua, sempre da imparare, vita impegnata nel Partito , nell' U.D.I., nel Sindacato,cose e parole sempre nuove come se fosse una scuola per strada.
Quando Rosetta parla e va dagli Stati Uniti all' U.R.S.S., dice episodi di storia vissuta sempre in prima persona, menziona nomi di persone che ha conosciuto, coi quali ha lavorato, nomi che ora si trovano anche sui libri di storia.
Parte sempre da Parma, dove trascorse la sua infanzia, ove era nata, ed imparò dalla madre ed il padre antifascista, al tempo in cui la gloriosa Città intera si oppose all'invasione dei moti rivoluzionari fascisti con materassi, letti, camere intere per barricate. Io non conoscevo il fatto storico e con stupore e per ricordo presi delle cartoline in bianco e nero che ricordavano il coraggio e la gloriosa resistenza della Città .
Eppoi presa dal solito entusiasmo che sempre la caratterizza Rosetta mi raccontò della galera che il padre subì a Padova, lavorando come prigioniero politico per la Rizzato, che costruiva biciclette.
E la Resistenza e la casa al Portello ove tra osterie e" case povere " i comunisti si scolarizzarono per preparare la Liberazione e la cacciata dell' invasore.
Fresca nelle idee e per la passeggiata mattutina , Rosetta scivolò sulla guerra di Spagna, con tanto ardore che mi promise a prestito un libro del periodo scritto da Pino Cacucci.
E' stata la seconda persona che con dovizia di particolari mi ha parlato dello scrittore-storico-imbelle: Pino Cacucci.
Come in un lampo mi è venuto in mente il ricordo e lo stupore in cui la sera di un anno fa, Maria dalla Rizza mi regalò un libro con dedica su Tina Modotti http://www.ibs.it/code/9788807818301/cacucci-pino/tina.htmlhttp://www.comitatotinamodotti.it/tina.htm, scritto proprio da Cacucci.
Eravamo al Centro Studi (Luccini n.d.r.) e prima di partire per Madrid passò a salutarmi regalandomi quel libro ove pose una larga dedica che sembra un disegno.
Si stupiva Maria che io non sapessi i nomi, i luoghi, i fatti, che lei sciorinava con sveltezza, quasi scandalizzata della mia ignoranza, in fretta mi raccontò la vera storia della morte di Tina,ci suoi amori, le battaglie, ovunque ci fosse da portare un seme di speranza per i soccombenti.
Fu una lezione fatta in un angolo del tavolone nel mio ufficio, mentre Giovanni e Tosi parlavano contenti di essersi ritrovati.
Dovetti quasi chiudere la porta, chè per l'età e l'entusiasmo più che parlare, i due personaggi della storia veneta di 50 anni fa, urlavano quasi come due bambini irrispettosi.
Così di mattina presto, piuttosto che bersi le note televisive, capita a chi esce di casa di fare incontri inaspettati e di conseguenza rinfrescare la memoria per fatti e persone che per poco magari stavano supini.
Dopo l' abbraccio di saluto ho tirato diritto per la Wiennese, mi sembrava per un pò di udire ancora la voce di Rosetta e dietro a lei ricordi inquieti, sole che cominciava ad illuminare le mura e gli archi di Padova.
4 commenti:
Pensavo ad una tua giusta pausa di riposo, ed invece eccoti qua, con la tua solita cartolina di vita.
Non conoscendo i tuoi personaggi (tina Modotti esclusa) sono dovuto ricorrere ad una affrettata ricerca.
I risultati li ho riassunti con l' inserimento di link per chi vuol approfondire.
A te il solito doveroso grazie.
Sei stato bravissimo Franco,molto bravo.
Hai arricchito la cartolina come meglio non si poteva.
Visto che fortunato sono, gira gira riesco a scoprire posti e persone che con il tuo contributo se la gente ha voglia può dividere e sapere con noi.
Grazie ancora per la pazienza ed il prezioso contributo.
dario
Hai fatto un lavoro caro Franco che pochi , anzi diciamoci la verità,sarebbero stati in grado di compiere.
La tua passione meriterebbe molto di più del mio ringraziamento, molto di più delle gioia e complimenti che Rosetta Molinari farà sul tuo lavoro,chè traspare una ricerca appassionata che solo una persona per bene come te e che sa , crede in certi ideali adesso sotterrati.
Bravo Franco quanto hai fatto ,e non guasta,dimostra che sei anche intelligente,e questo mi fa molto piacere.
un abbraccio fraterno,
dario.
Per paura
data ormai perduta
non venne fuori, con Rosetta, Alessandra Siragusa,l'archeologa derubata.
Stamattina ella mi scrive da non so dove e quasi chiede aiuto, dignitoso, usando parole e spazi che io so ,solo conosco.
Ovunque tu sia, Alessandra:
Non aggiungo parola alla tua inaspettata
non saprei esprimerti oltre alla sorpresa gratissima
mi dirai quando potrai
mi dirai quello e quanto riuscirai
sento che non mi sono sbagliato a sperare su te
ricordo occhi di fuoco
parevano pallottole
ricordi?
in jeans sotto quel portico di fianco alle braci
ridevi allora e mostravi denti forti
per carne cruda
in questo eterno silenzio ove sono stato
presentazione libri
sindacato
servizi onlus per le persone anziane ( auser )
politica infarcita di dolorose esperienze
persone
persone leali
persone doppie
anonime minacce
attraverso il mio blog puoi intuire
capire anche quanto non detto
aspetterò fiducioso
senza toglierti il respiro
aspetterò sempre
anche oltre
grazie Alessandra
siano i tuoi momenti
a risalire
come la gioia di Betancourt
dario.
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