martedì 3 giugno 2008

INDIGNAZIONE ERA PAROLA


Ricevo e pubblico sempre con infinito piacere le riflessioni e i ricordi di chi sa vedere, sa leggere, sa ascoltare, come l' amico Dario.
di Dario Petrolati
Era parola ripetuta spesso spiegata intervallata a fatti e filmati da Donatella Raffai (NdR: nostra conregionale essendo nata a Fabriano nel 1943) nel primo " Chi l'ha visto?".
Ricordate il primo " Chi l'ha visto ?",anni fa prima che Donatella minacciata eppoi malata conduceva la sera del martedi alle 21 erano fatti di persone scomparse storie misere volgari spaventosi omicidi ricerche di paesi luoghi dialetti povertà nascoste tra ricchezze cafone.Tecnici infornatici e servizi segreti uomini che conducevano una vita apparentemente solare all'improvviso sparivano e la troupe della Raffai sensibile agli appelli correva cercava frugava e metteva il naso in posti protetti dove il cittadino comune mai avrebbe dovuto guardare.Era la tv. dei professori le terza rete condotta e supportata da uomini di cultura come Eco,Sellerio,Marcucci e pochi altri tanto che la trasmissione e la rete stessa sembrò rinverdire il mai troppo ricordato: non è mai troppo tardi del maestro Manzi.Ed Augias il venerdi sera inaugurò con Telefono Giallo la serie di fatti criminosi osservati con professionalità in parallelo a presentazione di libri da leggere , pareva quasi un rifugio per persone per bene ove la scuola della vita si ripeteva col pagamento del canone tv.Il martedi ed il venerdi sera alle 21 io ero sempre occupato per sapere imparare vedere.
Donatella Raffai dovette combattere, altra parola non c'è,per difendere la propria vita dalle minacce oscure che mafiosamente le arrivavano se insisteva in servizi che toccavano certe " morali ed interessi".Nonostante il cancro le procurasse violenza ingiusta tirò avanti nelle sue battaglie e quando qualche giovane si scorava ella si drizzava e con la voce che pareva roca per supposte troppe sigarette fumate gridava .NO. mai rassegnarsi piegarsi invitava ordinava che mai si doveva essere fatalisti sfortunati e diceva che appena ancora quasi dormienti prima di posare il piede sul tappeto scendendo dal letto l'indignazione doveva già essere per istinto padrona della nostra mente.Anche se pareva non esserci ragione, durante la giornata poi sarebbe venuta fuori,dovevamo sempre essere pronti a difendere attaccare i soprusi che gli apparenti innocenti potenti avrebbero attuato,indignati contro l'ingiustizia tutta,contro la guerra in ogni angolo di mondo,contro le fedi interessate sempre al massimo utile conseguibile,contro le divise i gradi.Durò un anno o due ed anche se malata e mai lo fece vedere chè la dignità era sempre prevalente sulla privata pietà,i nuovi vertici della Rai le imposero morbidezza e compromessi ella non cedette e contro tutti da sola con due figli a carico iniziò una vertenza legale larga e lunga a dismisura.Durante e dopo la malattia che superò con coraggiosa rabbia fu sostituita da altre conduttrici, che non ebbero la sua professionalità e richiamo di critica.Passò il tempo e Donatella , era stata con la Allasio una delle carine nella stagione dei poveri ma belli ,mentre la causa di lavoro con la Rai andava lenta e pesante per gradi,tentò senza successo addirittura su rete 4 di ripetere un quasi" chi l'ha visto?".Tutto durò poco.
Il martedì su terza rete alle 21 ora la coraggiosa Federica Sciarelli porta avanti l'eredità della Raffai ed a livello europeo la trasmissione si è anche evoluta socialmente fornendo servizi che dovrebbero svolgere autorità e pubblici servitori dello stato.
Superficialmente " Chi l'ha visto ? " era giudicata una trasmissione pettegola, è invece il frutto partito da lontano in silenzio ove lavorano persone dotate di una particolare sensibilità e professionalità-
Donatella Raffai non ha perduto la battaglia-guerra, il seme da lei gettato ha fatto si che la trasmissione sia quella che da più anni conduce iniziative nell'interesse e dalla parte delle mai perdute speranze per recuperare i più deboli indifesi.

1 commento:

www.dariopetrolati.it ha detto...

Caro Franco,
la trasmissione in oggetto merita, m'impegno personalmente,una storia a parte.
E' affascionante e tragica chè ha coinvolto le condutrici e la redazione stessa.
E' un impegno morale che assunsi anni fa alla morte di Marcella De Palma.
dario