giovedì 19 giugno 2008

SE QUESTA E' VITA, ALLORA, NON CI STO. (...ricordando senigalliesi doc provo...)


di Dario Petrolati


Provo disagio, vergogna continua, allora cambio strada.
La mia ombra, il mio pensiero sempre appresso.
Cambia colore, umore apparentemente, ma dietro al primo angolo scopro sempre me stesso, travestito e non mi saluto, fingo di non vedermi chè non desidero essere complice di questi giorni così mesti e poco onorevoli.
E penso che se magari invece del 2008 fosse uno di quegli anni lontani ormai, quando cominciava ad essere un ricordo " la guerra " , un passato che mai più sarebbe tornato, un ricordo che svaniva in cui si mescolavano presenti e scomparsi, sacrifici difficili a sopportare ma si facevano, chè il futuro sarebbe stato onorevole, se non glorioso, allora ci sarebbe stata la possibilità di chiedere al mio mai scordato preside ( Prof.Germano Turchetti ) , che fare?, perchè?, dove, come
quando?.
C' era sempre una risposta, un esempio che tranquillizzava, rassicurava.
Un nome di quelli che avevano fatto la Resistenza, la Ritirata di Russia, un salvo per miracolo dei Martiri di Cefalonia.
Al mio paese di questi ultimi, uno era Brunello Olivi, alto grosso giovane, sempre sorridente che parlava comiziando e si raccomandava per Mazzini, parlava sempre di Mazzini Giuseppe di Giovane Italia e del Partito d'Azione, eterno ragazzone che abitava in cima al Corso, mai visto o sentito litigare e non si atteggiava a martire od eroe, solo non bisognava più fare guerre, contro nessuno e si faceva sempre ripetere le gesta gloriose della Grande Guerra dall' On. Le Chiostergi che, a fatica , alto-alto e grande con tanti anni addosso e dolori di antiche ferite delle Ardenne, eppoi finiva che l'eroe sorretto dalla piccola moglie si chiudeva al Cinema Lido e assisteva a vecchiissimi films 2 sino alla tarda sera. Perchè dico questo ? Ricordi slegati o forse con tanti perchè senza risposte, offesi dall' indifferenza di troppi che se provo a ricordare la fresca morte di Rigoni Stern, debbo ripetere più volte perchè si commenti almeno sulla grande perdita umana e culturale di quello che fu Uomo, anche se quando lo conobbi due o tre anni fa ad una festa dell' Unità era ormai piccolo, accorciato, sembrava finto quasi un opera lignea di Augusto Murer, tutti attorno a Lui che parlava leggeva pagine scelte del suo Sergente e si faceva sempre più silenzio per la paura di perdere qualche respiro parola sempre importante. In piedi rispondeva a tutti e lo volevano toccare: solo stoffa era rimasta di quell' Uomo. Forse appena un goccio di vino ed un pò di pane seduto mentre la gente tornava a casa. Anche ieri sera, a casa, si parlava con Olga (mia moglie), della dignità della grandezza e mi ricordava di quando qualcuno e spesso succedeva , gli chiedesse quale delle sue opere considerava la migliore, il suo capolavoro egli sempre con pazienza rispondeva : "ho riportato a casa tutti i miei uomini, non ho abbandonato alcuno sul Don".
Che risposte sane , naturali col sapore dell' Altopiano di Asiago.
Ma vecchio anagraficamente è morto non in pace, tra tremendi dolori un dio iniquo pare l'abbia punito senza ragione, e la gente quaggiù continua distratta a correre dietro ossequiente alle strambe trovate di un cavaliere.
Buon giorno Italia, anzi buona notte.

3 commenti:

www.dariopetrolati.it ha detto...

Appena in tempo Franco:Marco Zacchello , laureando in storia e filosofia,sta preparando come tesi il partito d'azione,già gli avevo fatto presente della fortuna di avere per amico Pietro Randi,proprietario della libreria Draghi,che più del Pedrocchi ha conosciuto gli interpreti della storia d'italia,ti parlo di Randi in quanto la sua famiglia è stata legata al partito detto e a casa conserva ricordi di quel periodo.A parte l'amicizia particolare con Marchesi ,il padre più che altro,quando portò in Svizzera il piccolo Pietro durante la dittatura,ci sono fatti che i libri ancora ignorano,vedi gli opuscoli sul p.d.A., tu ne dovresti avere uno, mi pare,allora il giovane Zacchello tra libri del Centro e sfoghi personali ha visto l'articolo da te appena stampato con la foto di Rigoni Stern, si è stupito e complimentandosi ancora,ha copiato gli estremi del tuo blog.Tornerà quì chè ho lanciato l'amo e vedrai che ti contatterà.Tu oltre alla sollecitudine sei da apprezzare per la cura che metti nello stampare le impressioni che ti mando,provo veramente soddisfazione collaborare con te.
Al Centro Studi mostro sempre le pagine del Blog. e tutti apprezzano il lavoro che stiamo facendo.
Bravo Franco,però la rabbia espressa nel mio servizio ora comincia a contagiare, ed è positivo il fatto,anche chi entra ed esce da queste porte.
E' dura constatare che c'è troppa gente insensibile, diciamo,ma cerca cerca ci sono anche giovani che aspettano.
Noi , almeno, non dobbiamo mai deluderli.
grazie e salutami tanto la nostra giuliana.
dario.

Franco Giannini ha detto...

Un Dario assicuratore, sindacalista, studioso, poeta ma ora ti scopro anche nelle vesti di esperto in P.R.
Quindi sono a ringraziarti per questo tuo interessamento e per la tua giornaliera preziosa collaborazione.

www.dariopetrolati.it ha detto...

Oggi è il 20 giugno e mi sento dannato sino al midollo.
E sarà una giornata piena sino a stasera,tra stagisti e monografia di un segretario della cgil che sto approntando ci mancava pure la sciocca domanda inutile offensiva perditempo:
Ma che Rigoni Stern era ebreo che lei sappia?.
Giorni non difficili,INUTILI.
dario