di Franco Giannini
Ho la sensazione che l’ € sia una moneta che più che un valore ben preciso, oscillante si, ma regolato dall’ attualità dell’ economia, subisca, nel contempo delle “percezioni” . Un pò come lo si ha con il caldo di questi giorni. Il termometro segna 38° e tu ne percepisci 42°.
Una volta, ma neppure secoli fa, si acquistava una pizza e si sapeva che avresti grosso modo speso circa 15 mila Lire (le vecchie). Oggi acquisti la stessa pizza, la paga 15 € (30 mila delle vecchie lire) e se parlando con qualcuno gli riveli di sentirti come derubato, allora ecco che ti senti anche umiliato nel sentirti rispondere “…neppure tanto sai !!”.
In neppure dieci anni, il prezzo è più che raddoppiato, ma il brutto è che ci stiamo adeguando senza batter ciglio, non so se per nasconderci dietro il dito dell’ impotenza, o per la non rinuncia almeno ad una pizza…
Perché dico questo ? , perché è di oggi, ma anche di ieri e dell’ altro ancora, del rincaro del pesce (che tutti si attendevano ma...).
“Il pesce è tornato sulle nostre tavole”, si diceva lunedì al ritorno al lavoro dei pescatori, “..sarà un po’ più caro ma almeno ci sarà” .
Oggi leggo che gli scampi dai 45/50 € che costavano prima dello sciopero, ora costano 65/70 € .
I calamaretti da 28/30 a 45, il rombo da 28/30 a 45, le sogliole da 16/17 a 28, le canocchie da 7/8 a 14/15 € .
Ora sono due le cose che mi chiedo? Gli scampi un aumento del 30% circa, le canocchie quasi del 100%. Per carità non mi venite a dire che dipende dal fattore della domanda e dell’ offerta o della quantità pescata o altre scusanti in questo momento del tutto puerili.
Vorrei sapere a quanto è stato pagato questo pesce a coloro che hanno rischiato la pelle per andarlo a pescare e che risentono per primi il prezzo del gasolio.
Sento puzza, non di pesce perché quello almeno è fresco, ma di vecchia speculazione….
Chi per il momento non ha aumentato, almeno dicono, o al massimo di qualche euro, ma già i prezzi erano alti e le porzioni microscopiche, sono i ristoratori. Ma si sa un piatto ben presentato con tanti schizzi di colore e poca “sostanza”, un paio di euri in più li regge tranquillamente “…sa anche noi ci siamo dovuti adeguare…al minimo proprio per tutelare la nostra clientela”. Si fa felice e canzonato chi magari ha da spendere e neppure sa come e quando e dove mangiare il vero pesce e non semplicemente visionare un quadro d’ autore posto su di un piatto. Ma questi i soldi li hanno e che se li spendano come peggio gli piaccia.
Il problema è per quelli che vorrebbero mangiare le pannocchie, che già raramente potevano permettersele prima e che ora dovranno guardarsele muovere nelle cassette ed aspirandone solo il profumo.
Ma anche qui, purtroppo, non si sentirà l’ urlo imbestialito di gente stanca, che si sente derubata, ma ci sarà la solita esclamazione di rinuncia “….non si tocca più neppure le pannocchie, le acciughe e le sardine…” che dovrebbe suonare già di per se offensiva proprio alle orecchie di chi la “mugugna”.
Del resto, se il popolo accetta tutto questo con misericordiosa sopportazione e rassegnazione, come meglio si dovrebbero comportare coloro che sono stati da noi preposti per risollevarci da questo stato di prostrazione, se non sfruttandola per i loro fini.
Che il PD sia stato la delusione di tanta gente sia di centro che di sinistra, è ormai un dato risaputo e che solo chi ci “sguazza” al suo interno, preferisce definire ogni giorno con un termine filosofico e diverso, ma che per me uomo della strada, resta solo definibile con la parola Fallimento.
Ma questo è e resterà fino a prova contraria una mia semplice idea personale che vale per quello che può valere.
Ma leggere che D’ Alema ha “varato una barca” all’ interno del porto del “PD” battezzandola con il nome di RED e con il logo contornato superiormente ed inferiormente dal tricolore, che neppure lui sa che “valore” avrà non trattandosi ne di un partito, ne di una corrente, ma”..un’ esperienza politica e culturale totalmente nuova…” mi lascia perplesso e costernato . Chissà forse una barca di salvataggio per il transatlantico PD oppure più un Mas incursore più adatta per un affondamento . Sta "Roba", altro termine non conosco, ha però già un presidente (De Castro) e guarda guarda, se ne conosce anche il costo d' iscrizione che è di 100 € (la metà per i giovani under 30).
Ecco 100 miseri €, che ogni pensionato, ogni operaio, ogni casalinga, ogni disoccupato sono in grado di levarsi di bocca per soddisfare le ambizioni di personaggi che si sono sempre fregati delle condizioni del popolo bue a totale beneficio della loro crescita borghese, con nuovi look e nuove barche e che hanno dato modo di crescere quelle forze politiche, ora al potere.
Ma il ridicolo sta, che ancora che si chiedono il perché tutto ciò sia accaduto ed i 100 € della tessera stanno ad indicare quanto non conoscano le realtà in cui NOI viviamo.
Una volta, ma neppure secoli fa, si acquistava una pizza e si sapeva che avresti grosso modo speso circa 15 mila Lire (le vecchie). Oggi acquisti la stessa pizza, la paga 15 € (30 mila delle vecchie lire) e se parlando con qualcuno gli riveli di sentirti come derubato, allora ecco che ti senti anche umiliato nel sentirti rispondere “…neppure tanto sai !!”.
In neppure dieci anni, il prezzo è più che raddoppiato, ma il brutto è che ci stiamo adeguando senza batter ciglio, non so se per nasconderci dietro il dito dell’ impotenza, o per la non rinuncia almeno ad una pizza…
Perché dico questo ? , perché è di oggi, ma anche di ieri e dell’ altro ancora, del rincaro del pesce (che tutti si attendevano ma...).
“Il pesce è tornato sulle nostre tavole”, si diceva lunedì al ritorno al lavoro dei pescatori, “..sarà un po’ più caro ma almeno ci sarà” .
Oggi leggo che gli scampi dai 45/50 € che costavano prima dello sciopero, ora costano 65/70 € .
I calamaretti da 28/30 a 45, il rombo da 28/30 a 45, le sogliole da 16/17 a 28, le canocchie da 7/8 a 14/15 € .
Ora sono due le cose che mi chiedo? Gli scampi un aumento del 30% circa, le canocchie quasi del 100%. Per carità non mi venite a dire che dipende dal fattore della domanda e dell’ offerta o della quantità pescata o altre scusanti in questo momento del tutto puerili.
Vorrei sapere a quanto è stato pagato questo pesce a coloro che hanno rischiato la pelle per andarlo a pescare e che risentono per primi il prezzo del gasolio.
Sento puzza, non di pesce perché quello almeno è fresco, ma di vecchia speculazione….
Chi per il momento non ha aumentato, almeno dicono, o al massimo di qualche euro, ma già i prezzi erano alti e le porzioni microscopiche, sono i ristoratori. Ma si sa un piatto ben presentato con tanti schizzi di colore e poca “sostanza”, un paio di euri in più li regge tranquillamente “…sa anche noi ci siamo dovuti adeguare…al minimo proprio per tutelare la nostra clientela”. Si fa felice e canzonato chi magari ha da spendere e neppure sa come e quando e dove mangiare il vero pesce e non semplicemente visionare un quadro d’ autore posto su di un piatto. Ma questi i soldi li hanno e che se li spendano come peggio gli piaccia.
Il problema è per quelli che vorrebbero mangiare le pannocchie, che già raramente potevano permettersele prima e che ora dovranno guardarsele muovere nelle cassette ed aspirandone solo il profumo.
Ma anche qui, purtroppo, non si sentirà l’ urlo imbestialito di gente stanca, che si sente derubata, ma ci sarà la solita esclamazione di rinuncia “….non si tocca più neppure le pannocchie, le acciughe e le sardine…” che dovrebbe suonare già di per se offensiva proprio alle orecchie di chi la “mugugna”.
Del resto, se il popolo accetta tutto questo con misericordiosa sopportazione e rassegnazione, come meglio si dovrebbero comportare coloro che sono stati da noi preposti per risollevarci da questo stato di prostrazione, se non sfruttandola per i loro fini.
Che il PD sia stato la delusione di tanta gente sia di centro che di sinistra, è ormai un dato risaputo e che solo chi ci “sguazza” al suo interno, preferisce definire ogni giorno con un termine filosofico e diverso, ma che per me uomo della strada, resta solo definibile con la parola Fallimento.
Ma questo è e resterà fino a prova contraria una mia semplice idea personale che vale per quello che può valere.
Ma leggere che D’ Alema ha “varato una barca” all’ interno del porto del “PD” battezzandola con il nome di RED e con il logo contornato superiormente ed inferiormente dal tricolore, che neppure lui sa che “valore” avrà non trattandosi ne di un partito, ne di una corrente, ma”..un’ esperienza politica e culturale totalmente nuova…” mi lascia perplesso e costernato . Chissà forse una barca di salvataggio per il transatlantico PD oppure più un Mas incursore più adatta per un affondamento . Sta "Roba", altro termine non conosco, ha però già un presidente (De Castro) e guarda guarda, se ne conosce anche il costo d' iscrizione che è di 100 € (la metà per i giovani under 30).
Ecco 100 miseri €, che ogni pensionato, ogni operaio, ogni casalinga, ogni disoccupato sono in grado di levarsi di bocca per soddisfare le ambizioni di personaggi che si sono sempre fregati delle condizioni del popolo bue a totale beneficio della loro crescita borghese, con nuovi look e nuove barche e che hanno dato modo di crescere quelle forze politiche, ora al potere.
Ma il ridicolo sta, che ancora che si chiedono il perché tutto ciò sia accaduto ed i 100 € della tessera stanno ad indicare quanto non conoscano le realtà in cui NOI viviamo.
2 commenti:
Caro Franco,
quanto mi dispiace constatare la tua amarezza , giusta,io posso solo condividere ogni tuo pensiero,ma siamo in due,quanti saranno o sono le persone che con arroganza, incompetenza,indifferenza,di questi polititici?,vengono ingiustamente umiliati?.Io se fossi credente forse mi rivolgerei al cielo per pregare che accada qualcosa di terribile ,un'onda che so,che si porti via tutto sto marciume che ci sta opprimendo e schiaccia con tacchi militari in ferro.
Quello che più mi spiace, anzi non di più bensì tantissimo,è l'indifferenza e l'aspetto da furbetti di coloro che credevamo più vicini a noi,ex lavoratori gente che credeva nella sinistra sana onesta taumaturgica.Invece, e tu sai che posso esprimermi sino ad un certo punto, qui, per ragioni che non mi fanno tornare alcun utile personale ma l'ambiente che mi circonda è fatto di quelli che avrebbero e non riescono e non sanno tutelare gente che sino a ieri portava fazzoletti del nostro colore,sono ospite indiretto di una istituzione,quel che rimane almeno,ove si studia e si cerca di non far dimenticare la storia del movimento operaio.Pertanto so molto e vedo quello che succede da dentro, ma quì sul tuo blog. in pubblico non posso denunciare fatti e misfatti,in altra sede, senza coinvolgere anche quei pochi rimasti potremo o potremmo decidere cosa fare e come per non perdere la nostra dignità e salvare-aiutare chi è più debole di noi ed anche i molto sfortunati che tacciono, si nascondono , mortificati ingiustamente.
dario.
Caro Franco,
tu non conosci Bruno,peccato,è un collega del Centro molto amante del mare-mare,spesso ricorrono a lui per portare a Venezia, partendo da Taranto,grosse barche sempre a vela.
Ha navigato per diporto diverse volte grandi mari.
Quando torna mi racconta sempre le sue sensazioni , proverbi e detti marinari.Pur essendo appena pensionato si da un gran da fare quì e la sua specializzazione consiste nello archiviare e catalogare foto storiche del nostro bellissimo archivio.Ti parlerò di lui con calma e tempo chè non è onesto io mi diletti con te mentre lui lavora.
E' una persona per bene -pertanto di quelli siamo im tre-.
Ciao,
dario
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