di Dario Petrolati
Un pugno non avuto pare, un peso a sinistra, dalla parte dove non dovrebbe essere il cuore.
La sensazione affaticata dello tirare avanti la giornata non ancora cominciata.
Chissà perchè arrivano questi pensieri di prima mattina .
Forse non si è riposato serenamente, i figli, gli amici, il sudore immaginato, l' aria che non tira nemmeno con le porte e le finestre aperte, le ventole che girano silenziose come la pala a soffitto lenta lenta che m'impressionò in "Vite Vendute" mentre Vera Clouzot in ginocchio con stracci a mano lavava il pavimento per gli uomini sbracati, senza rispetto, ma coraggiosi, senza diritti, perduti in un angolo di mondo infame .
L' acqua , anche se sporca e ripassata, teneva umido il pavimento ove poi sgarbatamente il piede maschio e polveroso senza riguardi avrebbe lasciato impronte , prima di salire in camera e servirsi della povera serva-puttana, in silenzio, tutto in silenzio chè anche solo gesticolare arrecava noia, fatica , sudore.
Questi ricordi pallidi da Cinema Lido, vengono a mente trascinati dall' afa incipiente, poi durante il giorno i rumori cancellano nomi e sensazioni che scompariranno per gli anni .
Non sempre poi altre immagini subentreranno, chè ricordi e sensazioni non hanno la possibilità di prevalere gli uni sugli altri.
A caso , per destino o è la legge naturale, arrivano e vanno assieme a gioie e promesse non mantenute, dentro la testa sopra il cuore, forse assieme, la vita mescola, cancella, ravviva di nuovi colori immagini perdute, ritrovate, immaginate.
Si levano le luci del sole ad illuminare tetti e finestre ancora chiuse, poi di fretta a recuperare il tempo, come perduto, si addenta la giornata uguale a quella precedente o magari un poco differente, basta poco perchè ci sembri ingiusta oppure fortunata.
Composta di piccoli fatti, sensazioni arriverà stasera e senza ricordarsi dell' inizio di giornata, quasi tappa in salita, dopo lavaggi e sciacquate, si prenderà il quotidiano per rileggerlo con più cura, la radio ripeterà drammi-guerre-ruberie ( robe da uomini ), mentre le tv, pubblica e commerciali, faranno a gara con chiassosi spettacoli di cui c' è solo da vergognarsi.
Dopo la cena , o si prende un libro così per dovere civico, oppure ci si sdraia sul divano e passivamente crediamo di vedere fatti di vita, fabbricati apposta per noi.
Verrà la notte e come il giorno prima il ciclo riprenderà a girare senza che la nostra volontà possa incidere in alcun modo.
Anche questa è la vita, la contestiamo, eppure ci siamo attaccati come se fosse una caramella o un cioccolatino prelibato della Wiennese, storica pasticceria di Padova
La sensazione affaticata dello tirare avanti la giornata non ancora cominciata.
Chissà perchè arrivano questi pensieri di prima mattina .
Forse non si è riposato serenamente, i figli, gli amici, il sudore immaginato, l' aria che non tira nemmeno con le porte e le finestre aperte, le ventole che girano silenziose come la pala a soffitto lenta lenta che m'impressionò in "Vite Vendute" mentre Vera Clouzot in ginocchio con stracci a mano lavava il pavimento per gli uomini sbracati, senza rispetto, ma coraggiosi, senza diritti, perduti in un angolo di mondo infame .
L' acqua , anche se sporca e ripassata, teneva umido il pavimento ove poi sgarbatamente il piede maschio e polveroso senza riguardi avrebbe lasciato impronte , prima di salire in camera e servirsi della povera serva-puttana, in silenzio, tutto in silenzio chè anche solo gesticolare arrecava noia, fatica , sudore.
Questi ricordi pallidi da Cinema Lido, vengono a mente trascinati dall' afa incipiente, poi durante il giorno i rumori cancellano nomi e sensazioni che scompariranno per gli anni .
Non sempre poi altre immagini subentreranno, chè ricordi e sensazioni non hanno la possibilità di prevalere gli uni sugli altri.
A caso , per destino o è la legge naturale, arrivano e vanno assieme a gioie e promesse non mantenute, dentro la testa sopra il cuore, forse assieme, la vita mescola, cancella, ravviva di nuovi colori immagini perdute, ritrovate, immaginate.
Si levano le luci del sole ad illuminare tetti e finestre ancora chiuse, poi di fretta a recuperare il tempo, come perduto, si addenta la giornata uguale a quella precedente o magari un poco differente, basta poco perchè ci sembri ingiusta oppure fortunata.
Composta di piccoli fatti, sensazioni arriverà stasera e senza ricordarsi dell' inizio di giornata, quasi tappa in salita, dopo lavaggi e sciacquate, si prenderà il quotidiano per rileggerlo con più cura, la radio ripeterà drammi-guerre-ruberie ( robe da uomini ), mentre le tv, pubblica e commerciali, faranno a gara con chiassosi spettacoli di cui c' è solo da vergognarsi.
Dopo la cena , o si prende un libro così per dovere civico, oppure ci si sdraia sul divano e passivamente crediamo di vedere fatti di vita, fabbricati apposta per noi.
Verrà la notte e come il giorno prima il ciclo riprenderà a girare senza che la nostra volontà possa incidere in alcun modo.
Anche questa è la vita, la contestiamo, eppure ci siamo attaccati come se fosse una caramella o un cioccolatino prelibato della Wiennese, storica pasticceria di Padova
2 commenti:
Grazie Franco,
per la tua paziente indefinita ospitalità.
Capisci sempre anche quello che non dico.
Verrà giorno che materialmente guardandoti in faccia ed abbracciandoti potrò ricordarmi per sempre di te e Giuliana.
Non credevo poter trovare un amico , ora, da quassù.
Di te mi fido,immagino come se fossi fratello.
dario
Il problema sta nell' identificare chi è l' uomo medio. Esiste ancora ? In Italia tutto è divenuto bipolare, almeno sulle questioni importanti: ricchi e poveri, vincitori e vinti, intelligenti e ottusi, sportivi e sedentari, impegnati e menefreghisti...in poche cose abbiamo una terza chance, lavoratori - disoccupati e "precari", scapoli - ammogliati e accompagnati, PD - PDL e riminiscenze politiche.
Forse ne avrò dimenticato qualcuna di questi gruppi, ma è il concetto che conta...l' italiano medio, inteso in tutti i sensi, credo purtroppo sia scomparso, o meglio fatto scomparire
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