di Dario Petrolati
Sono fortunato.
Mi spiego , avendo la passione di leggere, ascoltare musica, specie quella di primissima mattina, offerta su radiotre, spiegata ad un neofita come me, che c' è di meglio di Anna Menichetti educata sino all' inimmaginabile, che accompagna musica di Claudio Monteverdi con spigolature di versi sommi ma resi leggeri di poeti vissuti e che sembrava avessimo dimenticato e magari manco conoscevamo ?
Solo ci necessita una scusa, anche inconscia, come l' udir parole messe in fila con grazia e filosofia di vivere, così ci pare ogni volta ricevere un dono, fare una scoperta con lo stesso entusiasmo di come quando eravamo bambini ed i nostri "oh !!" non finivano mai ai sempre nuovi stupori delle scoperte naturali, magari mentre si scavava in terra una buca e credevamo appropriarci di tesori appartenuti a guerrieri e pirati chè qualche "grande " sempre nella nostra infanzia ci deve aver raccontato.
La mente, forse ancora addormentata, si sveglia prende entusiasmo per meglio e più facilmente iniziare la giornata che altrimenti si accampano scuse incoscienti e ci potrebbero uscire finti o reali malumori, tanto così, magari per assecondare una pigrizia nascosta. Gli altri non lo sanno, o forse non mi credono, ed allora continuano a crogiolarsi tra coperte e lenzuola mentre il tic -tac silenzioso dell' orologio accelera la velocità e il tempo all' improvviso , quello della pigrizia-attesa, è già finito.
Invece io ho già sfruttato un pezzo di vita, qualcosa della giornata a cui ognuno crede di aver diritto, che debba svolgersi secondo i propri piacimenti od almeno non troppo accidiosa e sfociare in malinconici pensieri.
Arriverò prima, ogni mattina, a quel traguardo immaginario che mi son prefisso: visto che le ore sono 24, mi piace sfruttare il tempo nella sua interezza chè quando qualcuno mi dice di non avere tempo da dedicare o impiegare per i propri desideri mi viene rabbia e disistima chè io trovo sempre lo spazio per vedere e cercare di capire gli infiniti perchè.
Costa fatica, tanta, a volte mi sento proprio uno straccio, ma per curiosità, bisogno naturale e civile, la paura di non fare a tempo mi giustifica e quasi rende pago in coscienza di fare il mio dovere.
Forse sbaglio, forse, ma ormai ho preso la rincorsa e desidero vedere oltre.
Mi spiego , avendo la passione di leggere, ascoltare musica, specie quella di primissima mattina, offerta su radiotre, spiegata ad un neofita come me, che c' è di meglio di Anna Menichetti educata sino all' inimmaginabile, che accompagna musica di Claudio Monteverdi con spigolature di versi sommi ma resi leggeri di poeti vissuti e che sembrava avessimo dimenticato e magari manco conoscevamo ?
Solo ci necessita una scusa, anche inconscia, come l' udir parole messe in fila con grazia e filosofia di vivere, così ci pare ogni volta ricevere un dono, fare una scoperta con lo stesso entusiasmo di come quando eravamo bambini ed i nostri "oh !!" non finivano mai ai sempre nuovi stupori delle scoperte naturali, magari mentre si scavava in terra una buca e credevamo appropriarci di tesori appartenuti a guerrieri e pirati chè qualche "grande " sempre nella nostra infanzia ci deve aver raccontato.
La mente, forse ancora addormentata, si sveglia prende entusiasmo per meglio e più facilmente iniziare la giornata che altrimenti si accampano scuse incoscienti e ci potrebbero uscire finti o reali malumori, tanto così, magari per assecondare una pigrizia nascosta. Gli altri non lo sanno, o forse non mi credono, ed allora continuano a crogiolarsi tra coperte e lenzuola mentre il tic -tac silenzioso dell' orologio accelera la velocità e il tempo all' improvviso , quello della pigrizia-attesa, è già finito.
Invece io ho già sfruttato un pezzo di vita, qualcosa della giornata a cui ognuno crede di aver diritto, che debba svolgersi secondo i propri piacimenti od almeno non troppo accidiosa e sfociare in malinconici pensieri.
Arriverò prima, ogni mattina, a quel traguardo immaginario che mi son prefisso: visto che le ore sono 24, mi piace sfruttare il tempo nella sua interezza chè quando qualcuno mi dice di non avere tempo da dedicare o impiegare per i propri desideri mi viene rabbia e disistima chè io trovo sempre lo spazio per vedere e cercare di capire gli infiniti perchè.
Costa fatica, tanta, a volte mi sento proprio uno straccio, ma per curiosità, bisogno naturale e civile, la paura di non fare a tempo mi giustifica e quasi rende pago in coscienza di fare il mio dovere.
Forse sbaglio, forse, ma ormai ho preso la rincorsa e desidero vedere oltre.
3 commenti:
Appena ho iniziato a leggere, mi sono detto: ecco uno che ha il coraggio di ammettere che è un fortunato. Poi continuando la lettura ho scoperto il perchè ed allora ho anche compreso che chi così scriveva era si una mano, ma chi dava l' input di scrittura altro non poteva essere che l' animo di un poeta che si nutre delle piccole-grandi cose, come per l' appunto la musica accoppiata ai versi o alle belle parole della dolce Menichetti.
Ma dovrebbe restare sempre l' alba, perchè appena il sole si alza e stira i suoi raggi, la vita si fa pesante, o quanto si fa pesante. Forse ecco allora che si scopre il perchè di tanta pigrizia, una pigrizia cercata per rimandare di qualche minuto i problemi della giornata, che inesorabilmente però come nodi, dovranno passare tra i denti del pettine, causando inevitabili disturbi.
Per essere fortunati, tutti, dovremmo stoppare le lancette dell' orologio, all' alba, sintonizzando Rai Tre in una perenne trasmissione con la Menichetti...ma ciò non è possibile, la vita è fatta, dico purtroppo, anche di cose più reali e materiali.
Un caro saluto e buona giornata, almeno per te.
Bellissima,partecipante,come al solito , rendi più bello bellissimo il mio diario quotidiano,con le tue "copertine",quella di oggi è veramente stupenda ed i colori aiutano con la loro vivacità a rendere più viva la mia lontana voce che vorrebbe ancora spiegare e dire che temo sempre di essere frainteso , non capito, fare l'intruso nel tuo bellissimo.Io so solo collaborare così, scrivere i miei sentimenti -pensieri che mi passano in testa mentre penso a te,Giuliana,amici preziosi,alla mia terra di origine, e vivo quassù lontano sempre col sentimento volto al mare, ai pini,alle Saline ,ai luoghi che stanno cementificando rendendo materialmente più ricchi i Senigalliesi di cui ho un ricordo e che stanno facendo posto ad altri.
grazie franco,ogni volta che ti viene un pensiero che ti sembra strano,ogni volta che vai in bici alla punta del molo,o guardi la Rotonda,cerca di ricordarti anche di me.
dario.
ecco ,ora da persona normale,senza grilli e sogni per la testa,prendo una pausa dal pc., sposto i carteggi che sto studiando a sinistra chè non si mescolino le date,e passando davanti alla mia libreria, arrivo alla Wiennese per tapparmi lo stomaco.Fuori c'è un cielo grigio fatto di stoffa consumata pesante, da ritirata e sconfitta militare pare,afa si vede e si tocca quasi.Farò presto per ritornare al mio posto di lavoro e studio.
Spero che giù da voi si possa respirare aria di mare.
dario
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