di Dario Petrolati
Quando ieri sera sono tornato a casa dopo una giornata durissima, per il lavoro, per il caldo mal sopportato, pur avendo i condizionatori in ufficio che sono andati ininterrottamente, per il pensiero che qualcuno potesse stare male senza ricevere il dovuto immediato soccorso, per le tante ragioni che contribuiscono a rendere sempre più difficili questi giorni del 2008, ragioni che ruotano sempre attorno, anche se si cerca di non pensarci , magari per debolezza e vigliaccheria, al costo impossibile della vita che sarebbe più giusto, appropriato, chiamare prova assurda che mai credevo potesse raggiungere certa crudezza, tra l' indifferenza di chi dovrebbe sentirsi responsabile delle troppe vergognose bugie sputateci in faccia sino ad un secondo prima, ho trovato Olga (mia moglie) tirata che anche se mascherava per non impensierirmi, frettolosa -sicura apparentemente, indecisa invece e preoccupata per gli stradini che fino a poco prima avevano steso l' asfalto sulla nuova zona residenziale che stanno edificando ove c' era un bellissimo prato verde con tanti cavalli che sempre correvano e davano l' idea di trovarsi dalle parti di qualche prateria che solo nei films si era visto.
Ecco, debbo aver pensato, lei che ha passato l'intera giornata sola con l' afa opprimente che mal sopporta, si preoccupa della fatica bestiale dei lavoratori manuali che sotto la cappa del caldo hanno dovuto interrompere la stratificazione del bitume chè era impossibile anche solo concepire il lavoro in quelle condizioni, mi spiegava l' odore bollente dell'asfalto nero che arrivava tutto intorno e gli uomini dalle spalle bruciate dal sole che si sono dovuti nascondere dietro le capanne per respirare almeno.
Sono uomini resi schiavi dal lavoro manuale, robusti , abituati alle intemperie, discendenti dai contadini dell'alta padovana, rotti ad ogni fatica senza orario di lavoro, eppure anche loro hanno un limite di sopportazione.
Iniziano a lavorare con la prima luce del mattino sino a sera, fin quando ci si vede, ma ieri non sono riusciti a portare a termine la fatica ,era troppo violenta la sfida e prima che qualcuno svenisse , hanno chiuso il cantiere.
Di questo tentava dirmi Olga tutta impressionata mentre continuava a spostare ventilatori da una stanza all' altra e dubbiosa se attaccare o meno i condizionatori già a quell' ora, chè la corrente ogni mese aumenta di prezzo, come il gas, come il mangiare, come tutto ormai senza tregua.
Pare il costo della sopravvivenza un incubo , una sfida ; c' è aria di follia in giro ad ogni ora.
Basta accendere la tv., ed è tutta una lite, un urlo arrogante che pare intimidito, anche di più pure il Presidente della Repubblica pure, non si può ascoltare il telegiornale, mentre si mangia, la paura e lo stupore incredibile per il comportamento di chi comanda e di chi vorrebbe comandare è indescrivibile, se non fosse tragica ,la situazione, ci sarebbe davvero di che ridere.
Non si può, non si può , non si deve ,eppure osano, alzano il tiro e non sanno nemmeno che ci siamo noi.
Noi chi , cosa?.
Ecco, debbo aver pensato, lei che ha passato l'intera giornata sola con l' afa opprimente che mal sopporta, si preoccupa della fatica bestiale dei lavoratori manuali che sotto la cappa del caldo hanno dovuto interrompere la stratificazione del bitume chè era impossibile anche solo concepire il lavoro in quelle condizioni, mi spiegava l' odore bollente dell'asfalto nero che arrivava tutto intorno e gli uomini dalle spalle bruciate dal sole che si sono dovuti nascondere dietro le capanne per respirare almeno.
Sono uomini resi schiavi dal lavoro manuale, robusti , abituati alle intemperie, discendenti dai contadini dell'alta padovana, rotti ad ogni fatica senza orario di lavoro, eppure anche loro hanno un limite di sopportazione.
Iniziano a lavorare con la prima luce del mattino sino a sera, fin quando ci si vede, ma ieri non sono riusciti a portare a termine la fatica ,era troppo violenta la sfida e prima che qualcuno svenisse , hanno chiuso il cantiere.
Di questo tentava dirmi Olga tutta impressionata mentre continuava a spostare ventilatori da una stanza all' altra e dubbiosa se attaccare o meno i condizionatori già a quell' ora, chè la corrente ogni mese aumenta di prezzo, come il gas, come il mangiare, come tutto ormai senza tregua.
Pare il costo della sopravvivenza un incubo , una sfida ; c' è aria di follia in giro ad ogni ora.
Basta accendere la tv., ed è tutta una lite, un urlo arrogante che pare intimidito, anche di più pure il Presidente della Repubblica pure, non si può ascoltare il telegiornale, mentre si mangia, la paura e lo stupore incredibile per il comportamento di chi comanda e di chi vorrebbe comandare è indescrivibile, se non fosse tragica ,la situazione, ci sarebbe davvero di che ridere.
Non si può, non si può , non si deve ,eppure osano, alzano il tiro e non sanno nemmeno che ci siamo noi.
Noi chi , cosa?.
2 commenti:
Beh, anche tu a quel che leggo, non è che hai l' animo meno rammaricato del mio.
Ed in compenso tua moglie lo è ancora di più.
Sai che anche oggi ho scorso il giornale e non sono riuscito a trovare una notizia che mi infondesse un po di coraggio.
Divertiti, prendi un quotidiano qualsiasi e inventarizza le notizie e poi mi dirai se ne sei riuscito a trovare una decentemente positiva.
Dal 1° luglio tutti in vacanza (con le carte di credito, che per me suona "a buffo"). I pensieri (ed i debiti da pagare) lasciamoli per Settembre...non si può star sempre a piangere !!!
Beata superficialità, beata incoscienza ed in senso figurato (solo come battuta ben s' intenda) beata voluta cecità.
Vedi Franco,
che le cose che ci diciamo non sono insensate,e se chi ci legge o ascolta i nostri , anche pensieri,si ferma un attimo e pensa, allora significa che non siamo nostalgici piagnoni noiosi chè qualcosa ci deve essere che non va se anche i ragazzi e le ragazze che di quì passano ed io a loro faccio domande ricevo risposte di gioventù insoddisfatta,delusa, rancorosa verso un cielo in alto ove alberga gente troppo lontana dai nostri comuni quotidiani bisogni.C'è sempre un non restituire promesse fatte e giurate e poi non mantenute.
Allora anche i giovani non ci stanno alzano la voce verso chi detiene arrogante il potere, contro la CASTA tutta e si ritirano a studiare per difendersi e non farsi ancora gabbare.
Non siamo soli Franco e con i nostri dubbi monta anche la rabbia di gente nuova che non ci sta,gente che vorrebbe lavorare ed essere pagata,non lavoro nero,e le impronte dicono di volerle prendere non ai piccoli romeni bensì a chi da ordini senza mai sporcarsi le mani.
Capita l'antifona, Franco,se diamo fiducia e consigli non interessati i giovani per bene sono dalla parte che noi vogliamo difendere.
ciao,
dario.
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